Michael Schumacher eguaglia nuovamente se stesso e Nigel Mansell: cinque gare vinte consecutivamente, come ha fatto fino al Gran Premio di Monaco escluso, unica gara 2004 a non esser vinta dalla Ferrari del tedesco, ma dalla Renault di Jarno Trulli. Vittoria, per il pilota in rosso, numero 80! Decima su ben undici gare finora disputate. Il record assoluto appartiene allo stesso tedesco, con undici vittorie stagionali. Il massimo in una sola annata per un pilota di F1. Evidentemente Michael è pienamente in grado di abbattere anche quest’ennesimo muro, diventando un driver le cui prestazioni e i cui numeri molto difficilmente saranno mai eguagliati da qualcun altro, se non dopo molto tempo… Anche se la sua Ferrari non partiva dalla pole, si è adottata una strategia che ha ugualmente consentito la vittoria: due soste, invece di tre. In Francia si era fatto il contrario: invece di fare le stesse soste degli avversari, nel team in rosso hanno deciso di farne una in più, con un minimo margine di rischio, che ha comunque consegnato l’ennesimo trionfo. Stavolta ne è stata fatta una in meno, con stint, dunque, più carichi di benzina a bordo della vettura, e conseguentemente più lenti nei primi giri dopo le fermate. Ma come sempre, Schumacher ha una dote che vale oro: nel momento del bisogno, cioè prima di una sosta, a vettura leggera, inanella record su record, sfrutta ogni minimo potenziale della vettura ed è quel che ha fatto poco prima della prima e della seconda ed ultima sosta, entrambe di quasi dieci secondi (!), uscendo sempre davanti, seppur per qualche manciata di secondi, ad un Raikkonen pericoloso e molto forte quest’oggi (su una McLaren che sembra rinata di colpo). Una McLaren quasi alla portata della vittoria, ma comunque lontanissima dalla competitività Ferrari. Addirittura Schumacher, nell’ultimo quarto di gara, avrebbe potuto gestire un vantaggio pauroso, di ben venti ed oltre secondi su Raikkonen. Kimi, che era sulle tre soste, a parità di fermate (sino a quel momento due) con Michael, e con il tedesco davanti di qualche decimo, avrebbe comunque perso la possibilità di raggiungerlo, stando così le cose, negli ultimi giri di gara e con quelle decine di secondi da recuperare. Ma ecco che succede il grosso imprevisto di ogni gara, per fortuna senza conseguenze: Trulli sbatte a oltre 200, in piena accelerazione, sulle protezioni nel tratto immediatamente dopo il Bridge, prima dell’insieme di curve che portano al rettifilo principale. L’impatto è devastante (provocato, a quanto pare, da un cedimento strutturale a livello delle sospensioni posteriori), la macchina impazzisce, i testacoda non si contano per come si susseguono rapidamente, e, come se non bastasse, il posteriore si impunta sulla sabbia e Jarno capotta molte volte rovinosamente. Il pollice diretto verso il cielo in direzione dei commissari fa tirare un sospiro di sollievo: incidenti del genere, anni fa, potevano costare la vita al pilota che li subiva. Certo, lo spettacolo che offre la F1 è abbastanza poco considerevole in molti casi, ma l’evoluzione avuta nel costruire monoposto e cellule di sopravvivenza super resistenti è enorme, neanche un po’ paragonabile alla sicurezza (precaria al confronto) delle macchine dell’era Senna. Da lì in poi, Raikkonen spera di poter agganciare Schumacher, grazie all’entrata immediata della Safety Car (per ripulire la zona dell’impatto e sistemare le protezioni), ma il tedesco domina fino alla fine e il finnico si trova a dover guardare soprattutto indietro a causa di un Barrichello molto minaccioso, che completerà poi il podio dietro i due rivali della scorsa stagione iridata. Davvero considerevole la gara di Giancarlo Fisichella: il pilota italiano, partendo dalle ultime posizioni per le penalizzazioni inerenti la sostituzione del propulsore, ha tagliato il traguardo al sesto posto, con grande soddisfazione della Sauber e dei suoi molteplici tifosi. Le speranze che un top team possa pensare a Giancarlo sono tante, non bisogna far altro che attendere il futuro e augurarsi che ci siano buone occasioni per lui. Deludente, restando sempre in ambito tricolore, la prestazione di Pantano, che per un testacoda, con uscita di pista e insabbiamento delle ruote posteriori, ha dovuto abbandonare una gara comunque incolore. Classifica piloti: M. Schumacher 100 punti netti, seguito da Barrichello con 74, Button con 53, Trulli con 46. Classifica costruttori: Ferrari sempre più in alto con 174 punti; Renault resta a 79, con la BAR che si avvicina arrivando a quota 67. La lotta per il secondo posto in classifica sarà sicuramente tra questi due team/rivelazione dell’anno 2004, che hanno quasi di fatto sostituito il ruolo appartenente in precedenza a Williams e McLaren, storiche rivali delle Rosse. Mancano sette gare al termine, e la prossima si correrà ad Hockenheim, in Germania, patria di un certo Michael Schumacher…
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