14/07/2004 Tempo di lettura: 1 minuti
Bernie Ecclestone, fermo sostenitore delle novità che dovevano essere apportate al format delle qualificazioni, continua ad insistere sulla sua idea che non è passata all’atto pratico per via delle contestazioni di pochissime scuderie, che comunque hanno di fatto impedito l’unanimità presso i team e quindi l’entrata in vigore delle suddette regole: qualifiche in due sessioni da 25 minuti ciascuna, intervallate da dieci minuti di pausa, in cui in ognuna delle due sessioni tutti i piloti hanno sei giri a disposizione per qualificarsi, e per sfidarsi seriamente come ai vecchi tempi. In questo modo c’è più spettacolo (molto, molto più di adesso…) e la pole sarebbe in gioco fino alla fine: al termine di entrambe le sessioni si effettua somma dei tempi migliori per ciascun pilota e chi ha il tempo totale più basso è in pole, seguito ovviamente dagli altri nel dovuto ordine di tempi totali. Ecclestone, come si diceva sopra, insiste su queste modifiche, affermando che entro luglio sarebbe opportuno poterle vedere in pista nei weekend. Di certo non è un’idea del tutto innovativa, poiché richiama il vecchio format, ma è intellettualmente molto più onesta e giusta rispetto al sorteggio (!) voluto da Briatore…

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