E’ Rubens Barrichello il pole-man, nonchè protagonista in una Formula Uno sempre più fatta di colpi di scena: nel giro di qualche giorno la Renault ha licenziato Jarno Trulli e assunto per gli ultimi gran premi, in sostituzione, Jacques Villeneuve, il quale non gareggiava dall’anno scorso, quando di questi tempi la BAR lo licenziò a sua volta. Storia non allegra quella di Trulli, che ha comunque condotto una stagione esemplare con il team francese, dalla vittoria con pole position a Montecarlo fino alla pole del Belgio. Ci permettiamo di dire la nostra, e cioè che Jarno non meritava simile trattamento: tutto è più o meno iniziato a Magny Cours, quando ci fu il famoso sorpasso all’ultima staccata da parte di Barrichello, con il pilota italiano che ha commesso un’ingenuità assolutamente perdonabile ed ha poi ammesso le sue colpe con sincerità (comportamento onesto ed oggi rarissimo). Nel suo team molti non l’hanno pensata così, e da allora si è ingenerata una situazione un po’ pesante, che ha costretto Trulli a confermare la sua partenza dal team a fine stagione. Ciò è stato anticipato forzatamente e dimostra come in questa categoria ci siano dei lati spietati: una gara prima sei il re del circuito, qualche gara dopo rischi di essere già quasi dimenticato. Trulli, comunque, correrà per la Toyota, con la quale ha già effettuato i primi collaudi, subito dopo l’annuncio del suo “taglio” (essendo contrattualmente libero, ha potuto immediatamente indossare la tuta bianco-rossa e mettersi al lavoro). Tornando alle qualifiche di oggi, il grande colpo di scena lo ha “sfoderato” Michael Schumacher: ultimo ad uscire per via del miglior tempo nella prima sessione di qualifiche, alla prima curva (molto lunga ed impegnativa) del nuovissimo tracciato di Shanghai si è girato più volte, ad alta velocità e finendo nelle enormi vie di fuga che sono state intelligentemente poste in quel punto. Ciò significa che domani partirà per ultimo dalla griglia; ma se da un lato la Ferrari “piange” quest’errore del tutto inaspettato (che però dimostra come anche un grande campione può sbagliare qualche volta…), dall’altro Rubens (come dicevamo prima) ha la possibilità di fuggire subito via e fare un’altra bella corsa, con tanto di vittoria. Lo sbaglio di Michael sicuramente darà più sicurezza al brasiliano, e tale sbavatura del tedesco è la conferma di una regola: un campione non è colui che non sbaglia mai, ma colui che sbaglia di meno rispetto a tutti gli altri, perché il margine d’errore esiste e non si può eliminare completamente. Seconda fila per Button, che sfoggia una tuta di colore diverso per via di qualche sponsorizzazione (la BAR è famosa per il fatto che sponsorizza due marchi del tabacco diversi: nel 1999, all’esordio, il team presentò due vetture dalla colorazione del tutto diversa tra loro, poiché una portava le scritte di un marchio e l’altra le scritte del secondo marchio; la Fia successivamente vietò simile differenza…), e per un sorprendente Massa. Terza fila per Ralf Schumacher, finalmente di ritorno al volante della Williams, e per Alonso. Settimo Fisichella e ottavo Panis, nono Coulthard e decimo Montoya (in realtà il nono tempo era di Sato, ma avendo rotto e quindi sostituito il motore in prova il venerdì, dovrà partire con retrocessione di dieci posizioni rispetto alla sua originaria…). Concludono lo schieramento Webber, Villeneuve, Zonta, Heidfeld, Klien, Glock (che sostituisce Pantano), Baumgartner, Bruni, e, come preannunciato, Sato e Michael Schumacher. Domani la partenza sui teleschermi italiani è alle otto del mattino (in Cina saranno esattamente le due del pomeriggio).
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