Il primo gran premio europeo della stagione si apre con una straordinaria prova di forza della Ferrari e della Renault!
Era da un po' di tempo che non avevamo modo di assistere a duelli così mozzafiato tra due piloti: da un lato Fernando Alonso, simbolo di una nuova e determinata forza in campo, nonchè della nuova generazione di piloti che corre in F1; dall'altro un trentaseienne di nome Michael Schumacher, che compie la sua "solita" ed a dir poco sbalorditiva rimonta, che non ha bisogno di alcun commento. Il giovane e "l'anziano", la Renault e la Ferrari, le Michelin e le Bridgestone, Briatore e Todt. Per quel che si è potuto vedere ad Imola, molto probabilmente il mondiale sarà in sostanza un affare privato tra questi due team. E' facile che in questa lotta si inserisca qualche lontano rivale, ma pian piano la Ferrari ha raggiunto l'avversaria francese, che oramai vanta quattro vittorie su quattro ad inizio stagione. Un dominio certamente schiacciante, spaventoso, ma che non chiude i giochi sin da ora.
Non è nostra intenzione ripeterci, ma è fondamentale leggere la gara in chiave Schumacher: il tedesco, dopo il famoso errore nelle qualifiche 2, è partito al tredicesimo posto, quindi decisamente indietro (soprattutto su un tracciato che apparentemente offre molti spunti per i sorpassi, in realtà invece). Nonostante questa avversa situazione, Michael aveva una vettura carica di benzina, che all'inizio lo ha penalizzato (complice la presenza di molte monoposto davanti a lui) e che poi, al contrario, una volta svuotata buona parte del serbatoio (ed una volta rientrati i piloti davanti a lui per il rifornimento), gli ha consentito di compiere l'impresa che ti devi aspettare sempre da un driver del calibro di Schumacher. Si, è vero, il suo inizio di campionato non è stato entusiasmante, ma quell'inseguimento ravvicinato su Alonso in Bahrain evidentemente la diceva lunga sul potenziale di una F2005 largamente sottovalutata dagli altri team.
Michael è stato in grado, come si diceva poco fa, di inanellare giri a ritmi quasi insostenibili, tanto da rifilare (trovandosi in terza posizione poco prima di metà gara e senza il primo pit) ben oltre due secondi al giro alla BAR di Button, in quel momento secondo (ed anche alla Renault di Alonso, che girava sul minuto e 24, contro il minuto e 22 di Schumacher). Pit stop a parte, Schumacher ha poi infilato Jenson Button alla Variante Alta con una manovra spettacolare e da brivido, nonchè con la determinazione che molti credevano fosse oramai un vecchio ricordo per lui.
Nel finale, complici le strategie, Alonso si è fermato per il secondo ed ultimo rabbocco di carburante, consentendo al ferrarista di passare al comando e continuare con il ritmo velocissimo di prima. Risultato: Michael ottiene un buon margine su Fernando, ma è come sempre questione di secondi. La Ferrari percorre la pit lane in uscita (per via dell'ultimo rabbocco che Schumi doveva ancora effettuare), mentre sullo sfondo compare la Renault del giovane talento spagnolo, che sopravanza il più anziano collega tedesco per pochissimo.
Da quel momento in poi, restano dodici giri di questione privata e molto intensa tra i due contendenti. Eccezionale Alonso nel dimostrare di non cedere mai a nessuna pressione, pur avendo una Ferrari indemoniata attaccata agli scarichi per quasi cinquanta chilometri di gara!
Altrettanto eccezionale Schumacher nel dare prova di una ritrovata fiducia, di una rinnovata e rinvigorita forza che servirà ad affrontare più serenamente i prossimi appuntamenti. In altre parole, stupendi entrambi nell'offrire quello spettacolo "pepato" che tutti aspettavamo da un bel po'!
E gli altri? I compagni di squadra dei due primi classificati sono finiti out (Barrichello per un problema di natura elettrica, Fisichella per un'uscita di pista probabilmente dovuta a un cedimento della vettura); Button è giunto terzo, sopraffatto dalla grinta dei due piloti che lo hanno preceduto, ma comunque bravo nel non perdere la calma e mantenere la sua importante posizione.
Quarto posto per Wurz, che non correva un gran premio da anni ed ha portato la McLaren (quella di Montoya, che non ha partecipato) ai piedi del podio; quinto un convincente Sato e sesto Villeneuve sulla Sauber.
Solo settimo Jarno Trulli. Deludente l'affidabilità della McLaren: Raikkonen ha comandato gli inizi della gara, per poi abbandonare molto presto a causa di un problema al cambio.
Prossimo appuntamento a Barcellona, in Spagna, dove si registra il tutto esaurito per via del "ciclone Alonso".