La McLaren è tornata al comando! Kimi Raikkonen spezza l’egemonia Renault, che durava indisturbata da ben quattro gare (praticamente dal principio della stagione). Un Mondiale ancora più aperto, dunque, con la possibilità di avere ben quattro squadre a contendersi il titolo: Renault e McLaren in primis, insieme a Ferrari e Toyota. Ebbene si, sembrerà impossibile, ma la scuderia nipponica ha iniziato abbastanza bene il campionato e potrà riservarci qualche sorpresa nel corso dell’anno. La Ferrari, invece, piomba di nuovo nella sua crisi, dovuta principalmente alle Bridgestone. Le coperture giapponesi non rendono come le Michelin e non resistono allo stress in pista. I nuovi (e folli) regolamenti in merito alle gomme impongono, come tutti saprete, un solo set per la gara; infatti durante il pit stop non è più possibile assistere ai velocissimi cambi ruota con tre meccanici per ogni angolo della vettura (gli unici “lavori” generalmente effettuati sono i rabbocchi di carburante, la pulizia delle aperture per il raffreddamento ad aria, la regolazione dei flap e spesso la misurazione della temperatura del battistrada). Questa situazione crea un considerevole squilibrio, al quale la Bridgestone dovrà porre rimedio: in una F1 dove non si fa altro che parlare di sicurezza (giustamente!) e costi meno elevati (senza però riuscire nell’intento), è un paradosso avere gomme che possono letteralmente andare in pezzi a causa dell’eccessiva usura. Sarebbe ora che le norme in merito alle coperture venissero riviste, oppure che le coperture stesse venissero progettate con regole chiare, precise e semplici per tutti. Chiusa questa parentesi, la prestazione di Alonso ha un po’ deluso il pubblico di Barcellona, che si attendeva un bel poker da parte del giovane spagnolo. Il suo secondo posto, comunque, è una vera e propria conferma nella classifica piloti, dove Fernando è leader con 34 punti in più rispetto a Schumacher (che è rimasto fermo a quota 10 a causa del suo ennesimo ritiro). Terzo straordinario posto per Trulli, che prosegue la sua ottima marcia iridata. Quarta l’altra Toyota, quella di Ralf Schumacher, il quale insieme all’abruzzese raccoglie punti importantissimi per la classifica costruttori. Quinto Giancarlo Fisichella, che ha perso tempo e posizioni per via di un alettone anteriore interamente cambiato in corsa. Ciononostante il romano ha davvero dato una prova di forza, facendo segnare alla fine della competizione il tempo migliore della gara e superando in un modo spettacolare Mark Webber, giunto sesto su Williams dietro l’italiano su Renault. Barrichello solamente nono, seguito da Heidfeld su Williams. Tra i ritirati vi sono: Villeneuve, Michael Schumacher (che ha subito un’anomala doppia foratura a pochi giri l’una dall’altra su entrambe le gomme del lato sinistro della F2005), Albers, Friesacher, Liuzzi (che ha effettuato un’uscita di pista abbastanza pesante in ottica delle scelte Red Bull sul sedile del nostro Tonio). Il prossimo appuntamento sarà in un tracciato notoriamente difficile e stressante soprattutto per i piloti: Montecarlo, tra due settimane.
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