Mazepin: «La politicizzazione dello sport porterà a una scissione. Si dirà che ho paura, ma...»

Dopo diversi mesi dal suo allontanamento dalla Haas a causa dello scoppio della guerra in Ucraina, il pilota russo Nikita Mazepin è tornato a parlare della questione del confilitto, rivendicando l'indipendenza dello sport rispetto alle vicende politiche. Di seguito un estratto delle sue considerazioni.

Mazepin: "Essere neutrali vuol dire schierarsi"

Come riporta la nota pagina Facebook Memas GP, Mazepin innanzitutto ci ha tenuto a sottolineare che il non postare alcun pensiero sui social non signica che sia disinteressato rispetto a quanto sta accadendo in Ucraina: "L'assenza di pubblicazioni social su questo argomento e screenshot di notizie nelle 'storie' per molti equivale a una mancanza di reazione agli eventi politici, ma non è così. Vivo questa situazione allo stesso modo e ne discuto con i miei cari".

Poi ha ribadito un concetto già espresso negli scorsi mesi, quando aveva esortato le istituzioni sportive a non farsi politicizzare: "Fortunatamente o sfortunatamente non sono un politico, ma un atleta. Fin da bambino mi sono occupato di sport, ambito in cui ho visto il senso della mia vita. Mi ispira, mi fa andare avanti senza mollare. Spero che un giorno lo sport diventi aperto, amichevole e non dipenda da eventi esterni, anche politici. Dobbiamo capire che la politicizzazione dello sport porterà a una scissione, non solo nell'intero movimento sportivo e olimpico, ma influenzerà anche tutte le sfere sociali della vita. Pertanto, lo sport deve rimanere un territorio neutrale e io, come anche il rappresentante di questa sezione devo rimanere neutrale".

Infine ha chiosato: "Qualcuno dirà che questa è paura di esprimere la propria posizione. Ma, in questo caso, per me la neutralità è una posizione".

Leggi anche: UFFICIALE: la lista dei rookie per i post-season test di Abu Dhabi

Leggi anche: UFFICIALE - Nico Hulkenberg alla Haas nel 2023: l'annuncio