Settimo appuntamento mondiale per la F1 2005: Alonso vince la sua quarta gara stagionale, aiutato incredibilmente dalla fortuna. Perché? Perché questa gara, se dobbiamo essere onesti, aveva un solo vincitore ideale: Kimi Raikkonen. Il finlandese, partito dalla seconda posizione accanto ad Heidfeld, ha bruciato il giovane rivale tedesco della Williams al via, passando immediatamente al comando. Una gara fatta di concentrazione, di fatica, di tenacia, tutte doti che finalmente Kimi sta dimostrando (e che già aveva iniziato a sfoderare nel 2003, quando non vinse per un soffio il titolo piloti nella lotta contro Michael Schumacher). E’ oramai un pilota maturo sotto tutti gli aspetti, “Iceman” (soprannome a lui molto caro); ma quella maledetta gomma anteriore destra gli ha portato via un risultato fondamentale nella lotta al titolo. Sia piloti che costruttori. A circa dieci giri dalla fine, la camera car di Kimi consente al pubblico in mondovisione di osservare un’anomalia sulla Michelin del pilota. La gomma è spiattellata (come si dice in gergo), colpita dall’usura, dalle vibrazioni. E saranno proprio queste a mettere ko la sospensione interessata, ovviamente non progettata per resistere a simili sollecitazioni meccaniche: il risultato è una rocambolesca e spettacolare fusione di testacoda e fuoripista all’inizio dell’ultimissimo giro, con la McLaren impazzita che ha sfiorato pericolosamente una BAR impegnata ad affrontare la prima curva dopo il rettifilo principale. Grande paura, nessuna conseguenza (per fortuna). Solo rabbia per un destino beffardo, che ti porta via un successo regalandolo al tuo diretto avversario, in pista ed in classifica. Kimi, vincendo, avrebbe ottenuto il tris, rosicchiando altri due punti a Fernando Alonso. Adesso lo spagnolo ne ha 59, contro i 27 a pari merito di Raikkonen e Trulli. Altro punto da evidenziare è la grande competitività della Williams: Nick Heidfeld, alla sua prima pole in F1, ha ottenuto un altro secondo posto dopo quello di Monaco la settimana scorsa. Un risultato eccezionale, che lo proietta a quota 25 nel mondiale piloti, praticamente ad un passo dal secondo posto ex aequo di cui parlavamo poco fa. Completa il podio uno straordinario Barrichello, che ha un po’ scacciato i cattivi umori in Ferrari, riportando la sua tra i primi tre. Tre pit stop per il brasiliano, tanti bei sorpassi e grinta a non finire. Quarto posto per Coulthard, che poteva puntare ad un risultato ancora migliore, se non avesse subito un drive trough causato dalla sua eccessiva velocità in pit lane. Quinto Michael Schumacher, che ha fatto qualcosina in più rispetto alle precedenti corse (Imola esclusa), senza però riuscire a far ruggire la propria Ferrari tra le avversarie. Sesta posizione per Fisichella, seguito da Montoya e Trulli. Decisamente deludenti le BAR, che evidentemente soffrono dell’assenza forzata nei gran premi dopo Imola, con Button vittima di un mare di sorpassi e giunto solamente decimo. Sato, dal canto suo, si è classificato ben più indietro di Jenson. Peccato per Webber e Ralf Schumacher, i quali sono entrati in collisione alla prima curva subito dopo il via, provocando un rallentamento e uscite di pista che hanno coinvolto anche le già sfortunate Ferrari. Tra due settimane ci sarà l’appuntamento col Canada e gli Stati Uniti, che saranno, come Monaco ed Europa (ovvero la corsa di oggi), a distanza ravvicinata, cioè in due domeniche consecutive. Adesso il mondiale sembra proprio una questione privata tra McLaren e Renault.
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