Alla fine della passata stagione Daniel Ricciardo ha chiuso anticipatamente il contratto che lo legava alla McLaren e non è riuscito ad assicurarsi un posto da titolare sulla griglia di partenza della F1 del 2023. È quindi improbabile la sua presenza nella futura sesta stagione della serie Netflix "Drive To Survive" dedicata alla F1.
"Senza Daniel penso che probabilmente non ci sarebbe stato Drive to Survive", ha dichiarato Paul Martin al The Post.
"È stato il primo pilota con cui ne abbiamo parlato, il primo pilota che ci ha invitato a casa sua in Australia. Mi sono sentito molto emozionato per la sua partenza".
Il pilota australiano è stato senza dubbio una delle star involontarie della serie e, al pari di Gunther Steiner, ha contribuito al successo dello show.
"Sono Daniel Ricciardo e sono un meccanico d'auto", ha scherzato il pilota nel primo episodio.
A 33 anni, l'otto volte vincitore di GP e divo dei social, è diventato rapidamente famoso per le sue battute.
Nella seconda stagione ha detto: "I Netflix sono un vero branco di coglioni, non è vero?", aggiungendo poi: "Sono l'epitome delle alte prestazioni umane".
Il cofondatore della Box to Box Films ritiene che potrebbe essere Pierre Gasly a "riempire il vuoto" lasciato da Ricciardo.
Il pilota francese ex AlphaTauri, sarà sicuramente sotto i riflettori per il suo passaggio in Alpine, che gli consentirà di gareggiare in una parte più alta della griglia, ed è già uno dei preferiti del pubblico per via del lato umano mostrato in situazioni difficili:
"Per me, anche Gasly ha sempre ricoperto quel ruolo. La serie ha fatto un viaggio incredibile con Pierre e mi sento emotivamente legato a lui", ha spiegato Martin.
"Lo abbiamo visto attraversare dei momenti incredibili: la stagione in cui è stato retrocesso [dalla Red Bull Racing] e la morte di Anthoine [Hubert]. Quindi vederlo finalmente avere un'opportunità di nuovo in un'auto competitiva sarà fantastico. È cresciuto sia come pilota che come persona, quindi credo che sarà in grado di colmare il vuoto lasciato da Daniel".
La F1 ha avuto un'impennata di popolarità da quando la docuserie ha debuttato nel 2019 e Martin ha paragonato questo sport alle classiche fiction diurne, alimentando di fatto anche qualche critica di chi vede nello show alcuni format forzati e drammi non reali:
"È una soap opera: i personaggi vengono uccisi, tornano, ne arrivano di nuovi", ha detto Martin.
L'idea di spettacolarizzare la serie è parte integrante dello show tanto che Martin ha poi paragonato Ricciardo ad Bobby Ewing, quando è tornato dalla morte nella famosa fiction "Dallas".
"Sono un grande fan delle vecchie soap opera degli anni '80, quindi mi sento un po' come Bobby Ewing. Non mi sorprenderebbe vedere Daniel spuntare nella doccia a un certo punto dell'anno", ha detto Martin ridendo.
"Se alcuni team iniziassero ad avere problemi e i loro piloti non fossero all'altezza, non mi sorprenderebbe vedere Daniel di nuovo in sella".
La quinta stagione di "Drive to Survive" arrivera su Netflix il 24 febbraio.
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