Il diciottesimo e penultimo appuntamento del Mondiale di F1 ha appena rimandato all’ultimo atto del 2005 (Shanghai) l’attribuzione del titolo Costruttori, ancora in bilico tra le due “superpotenze” del 2005: Renault e McLaren. Suzuka è stata una corsa diversa dalle altre, più piena di emozioni, di sorpassi mozzafiato e colpi di scena… Con questo non si vuole elogiare l’intero sistema di nuove regole che ha sconvolto la categoria, ma solo osservare con piacere che non si vedeva da un po’ una corsa più accesa e meno monotona. La pioggia caduta abbondantemente nelle qualifiche del sabato ha funzionato più di qualunque nuovo regolamento/impedimento, ponendo buona parte delle macchine e dei piloti più forti nelle retrovie, dove di solito si trovano Minardi e Jordan, e facendo partire ai primi posti la Toyota di Ralf Schumacher e vetture come Williams e Red Bull.
Gli incidenti e la confusione non hanno tardato a farsi vedere: subito dopo il via Sato e Barrichello sono usciti insieme alla prima curva in quanto ne hanno sbagliato l’impostazione, finendo poi per toccarsi e perdere tempo ai box per le necessarie piccole riparazioni (gomma sostituita per il brasiliano, musetto per il giapponese). Pochi chilometri dopo, nell’inserimento sul rettifilo principale, Montoya, affiancato a una Sauber in curva, ha perso il controllo ed è finito sulle barriere.
La leadership, invece, è stata un affare “pubblico”, nel senso che sono stati più piloti ad avvicendarsi al comando: prima Ralf Schumacher, poi Button, successivamente Fisichella e infine Räikkönen. La Toyota del tedesco non è stata in grado di reggere a lungo, a causa della strategia a tre soste, oggi penalizzante; la BAR Honda dell’inglese si è poi trovata in testa, ma ha dovuto cedere il passo alle Renault e alla McLaren di Kimi, che stavano sopraggiungendo a ritmi indiavolati…
Prima di potersi trovare nelle prime posizioni, però, sia il nuovo campione del mondo (Alonso) sia il suo rivale (Räikkönen) hanno dovuto fare i conti con Michael Schumacher, che, nonostante l’inferiorità tecnica del proprio mezzo, è riuscito a contenere per un bel po’ gli attacchi dei due giovani leoni. Fernando Alonso, per liberarsi del tedesco, ha compiuto un sorpasso folle e stupendo nel curvone 130R, quello che precede l’ultima chicane prima del traguardo. È un punto dove alcuni tengono completamente giù il piede (assetto e monoposto permettendo) e altri no: lo spagnolo ha passato il ferrarista all’esterno, in modo brutale ma deciso e spettacolare. Successivamente anche Kimi si è reso protagonista di un sorpasso ai danni del tedesco molto avvincente! Azioni di questo genere non si vedono in tutte le gare, soprattutto perché derivano da quel giusto equilibrio di tracciato misto, rettilinei e curvoni veloci che impongono a chi sta dietro ed è magari più veloce un’andatura a “elastico”.
Il culmine dell’emozione è giunto però con il sorpasso (da gran finale) di Räikkönen su Fisichella, che sembrava oramai destinato a vincere la corsa, una volta giunto al comando a dieci giri dalla fine. In un solo giro la McLaren ha difeso la sua serie di vittorie ininterrotte da prima di agosto a oggi, ma ha comunque perso di nuovo la leadership nel Costruttori, dove la Renault (grazie al secondo e terzo posto di Fisichella e Alonso) ha nuovamente due punti in più sul team britannico.
La Ferrari, oltre ai giri interessanti in cui Schumacher teneva dietro (seppur faticosamente) Fernando e Kimi, ha conquistato con il tedesco due punticini derivanti dal suo settimo posto (un progresso se si considera che le rosse non riuscivano quasi più a entrare in zona punti), mentre, a causa del suo errore iniziale, Rubens non è andato oltre il dodicesimo posto finale.
Un evento che farà molto discutere è stato il contatto un po’ troppo ravvicinato tra Trulli e Sato, nel quale il giapponese alla guida della BAR ha letteralmente speronato e mandato in testacoda Jarno, ovviamente non felice per quanto accaduto. Dopo l’ennesimo incidente a Spa con Schumacher (che gli costò diverse lavate di capo e una retrocessione di dieci posti nella griglia del gran premio successivo) e la frittata di oggi, Sato si è definitivamente “conquistato” la sfiducia di molti colleghi (e non solo). Da notare che sia l’incidente tra Montoya e la Sauber sia questo appena citato saranno entrambi esaminati dai commissari per verificare se sarà necessario prendere provvedimenti.
Tra una settimana, quindi domenica prossima, si corre a Shanghai, per l’ennesima coppia di weekend di gara appaiati del calendario: in Cina i riflettori saranno puntati sul team di Briatore e su quello di Dennis, a uno dei quali andrà il comunque ambito titolo Costruttori dopo sei lunghi anni di dominio rosso…