Merzario: «Il Drake era un gran figlio... sapete cosa mi diceva?». Sull'addio alla Ferrari: «Decisi io»

Nella recente intervista rilasciata a Il Giornale (qui un altro estratto), ripercorrendo le tappe della sua carriera, Arturo Merzario ha parlato anche dell'esperienza in Ferrari soffermandosi sul suo rapporto col Drake e sul motivo che lo portò a dire addio al Cavallino. Di seguito un estratto delle sue parole.

Merzario, il Drake e la Ferrari

"Quando l'ho visto per la prima volta gli ho detto «Ciao Commendatore come stai?». E ho continuato con il tu, anche quando ho cominciato a chiamarlo Grande Vecchio Saggio", racconta Merzario ai microfoni del quotidiano riferendosi ad Enzo Ferrari, fondatore della gloriosa Scuderia Italiana.

Poi aggiunge: "Ma la mia non era mancanza di rispetto. Io ero abituato con Carlo Abarth e poi noi a Civenna eravamo abituati così, davamo del lei solo se non ci sentivamo amici e volevamo mantenere le distanze. Noi ragazzini del paese davamo del tu a Calvi, Sindona e a Bonelli, quello di Tex tutta gente a cui papà aveva costruito la casa".

Quando, invece, gli è stato chiesto "come era Enzo Ferrari", l'ottantenne lombardo ha risposto: "Una gran figlio... Mi diceva in modenese i piloti vanno e vengono, ma la mia fabbrica sta sempre qui. In pole position devono esserci sempre gli interessi dell'azienda".

Infine, come vi abbiamo anticipato, Merzario ha brevemente illustrato il motivo del suo addio al team di Maranello dopo appena due stagioni: "Sono stato io a dire di no a Ferrari, non il contrario e al Grande Vecchio quasi gli viene un infarto. Mi disse che ero il primo pilota a rifiutare un contratto con la Ferrari. Sapevo che non ci sarebbe stato futuro coi nuovi ingegneri".

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