Vanzini: «Caro Domenicali, più che lo spettacolo, sono i domini nel DNA della F1»
28/03/2023 12:20:00 Tempo di lettura: 3 minuti

In un video sul suo profilo Instagram, Carlo Vanzini commenta le parole di Stefano Domenicali che tanto stanno facendo discutere il web. Il manager italiano, infatti, si è dichiarato favorevole all'eliminazione delle prove libere, poichè secondo lui "interessano solo agli ingegneri". 

A riguardo di ciò, il giornalista ha affermato: "Va sempre tutto interpretato. Quello che dice Domenicali è che le prove libere non interessano al grande pubblico perchè non determinano niente. Lui parla però di 'grande pubblico', non dei tifosi più accaniti".

"Già Domenicali ha dichiarato che il suo weekend ideale sarebbe una sessione di prove al venerdì, seguita dalle qualifiche per il GP di domenica. Il sabato niente sessione di prove libere alla mattina, ma un'altra qualifica per la gara sprint di sabato pomeriggio". ha aggiunto.

Le conseguenze

Vanzini: «Caro Domenicali, più che lo spettacolo, sono i domini nel DNA della F1»

Il giornalista, in seguito, si è soffermato sulle possibili conseguenze di un weekend così.

"Questo format comporterebbe più azione tutti i giorni per il pubblico, ma meno tempo per gli ingegneri. D'altronde, durante le sprint race sono andati in difficoltà i più forti, piuttosto che gli inseguitori". 

Lo scopo di tale aggiornamento sarebbe il poter compattare il gruppo, evitando di avere periodi di strapotere di una squadra che potrebbero far perdere interesse nelle gare. Su questo argomento, Vanzini ha proposto una riflessione interessante: "Per i tifosi, è difficile accettare che il dominio di una squadra è nel DNA della Formula Uno. Dall'altra parte, chi difende il DNA dello sport, non vuole superiorità. Insomma, è una coperta sempre troppo corta". 

Vanzini sembrerebbe aver voluto sottolineare che nel DNA dello sport ci sono proprio le prove libere. Non tanto come sessioni televisive in sè, ma come lavoro ingegneristico alla ricerca della perfezione, che è il vero motore della Formula Uno. Fa strano che sia proprio un ex team principal Ferrari, che di test e di collaudi ne ha visti, affermare che le ore di prova non servano. Anche perchè, così chi fa bene i compiti a casa parte comunque dieci metri avanti agli altri, alla faccia dello spettacolo. 

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