Carlin: «Le donne nel motorsport devono essere prese maggiormente sul serio»
La team principal del team Rodin Carlin denuncia la totale mancanza di uniformità di trattamento di genere nel motorsport. Dagli spogliatoi non attrezzati negli autodromi agli attacchi social, la strada per abbattere la discriminazione è lunga

29/04/2023 07:35:00 Tempo di lettura: 6 minuti

Il team Rodin Carlin di Stephanie Carlin, già iscritto ai campionati di Formula 2 e Formula 3, parteciperà anche alla nuova serie femminile di Formula 1, che inizierà in Austria questo fine settimana.

Carlin ha in squadra le britanniche Abbi Pulling, Jessica Edgar e la canadese Megan Gilkes per la stagione di 21 gare che sta per iniziare.

Prima della gara al Red Bull Ring, il team principal e la pilota inglese, hanno parlato ai microfoni di BBC Sport, e proprio durante l'intervista si è verificato un evento rappresentativo dell'attuale condizione delle donne nel motorsport, con un gruppo di uomini che ridevano e scherzavano alle loro spalle tanto da interrompere le riprese.

"Questo è un ottimo esempio del fatto che Pulling non viene presa sul serio in quello che fa e deve compensare ogni giorno per essere alla pari", ha commentato Carlin.

"Questo è il genere di cose che Abbi ha dovuto sopportare: spogliatoi non segregati, e ha dovuto cambiarsi negli autodromi insieme a tanti ragazzi".

Nei team di Carlin hanno esordito e si sono plasmati molti piloti famosi il, non ultimo il brillante Lando Norris. Stephany conosce l'ambiente molto bene e la sua denuncia è molto forte: "Il motorsport è davvero intenso. Si viene analizzati ad ogni singolo giro. Conosco Abbi da quando aveva 16 anni. Sono ragazze giovani che stanno ancora sviluppando la loro personalità e che devono sopportare tutto questo, oltre ad essere delle sportive. Credo che le atlete ricevano probabilmente il triplo delle interazioni negative sui social media rispetto alle loro controparti maschili, e devono sopportarle, assorbirle e lottare contro le probabilità per ottenere gli stessi risultati delle loro controparti maschili - quindi hanno già ottenuto molto prima di scendere in pista".

La F1 Academy è stata creata quest'anno per le donne di età non superiore ai 25 anni, per aiutare a sviluppare le capacità di ragazze talentuose già nei livelli inferiori del motorsport e favorirne l'inserimento fino alla massima serie.

L'ultima donna a partecipare a una gara di F1 è stata Lella Lombardi nel 1976. Susie Wolff, da poco direttore generale della F1 Academy, è stata l'ultima donna a partecipare a una sessione di prove di F1, per la Williams nel 2014.

Creare le basi per una donna in F1

Per una donna, le barriere socio-culturali da abbattere per arrivare in F1 diventano ancora di più quando si pensa ai costi che devono affrontare ed alla carenza di investitori e sponsor.

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Secondo Abbi Pulling la F1 Academy "non solo aiuta a farci crescere come piloti, ma ci offre un ottimo rapporto qualità-prezzo. La Rodin Carlin arriva fino alla F2, quindi il calibro è di alto livello, ma si tratta anche di ispirare la prossima generazione. Dico sempre che se non sono io o le 15 ragazze del campionato a fare il salto in F1, spero che sia una bambina di 10 anni che ci guarda a essere ispirata a fare la differenza. Due o tre anni fa non riuscivo a finire una stagione in un campionato di F4 perché non c'era più nulla in cassa. Se non fosse stato per quello che F1 Academy sta facendo, non avrei corso: è molto semplice".

La Pulling fa anche parte del programma piloti junior del team Alpine F1, particolarmente attento a questo aspetto e impegnato a stabilire quali siano i requisiti fisici necessari per gareggiare in F1.

"Non credo che sia troppo diverso da quello che fanno i ragazzi", ha aggiunto Abbi. "Alpine ha formato campioni in passato. Il loro programma Race-her sta cercando di dimostrare che le donne possono gareggiare in F1; io sto aiutando questo programma e i dati che stanno raccogliendo per dimostrare che possiamo farlo. Forse le donne devono impegnarsi un po' di più in allenamento per essere un po' più forti, ma per il resto è fattibile e il supporto che hanno dato è inestimabile".

Carlin ha poi concluso l'intervista mettendo in chiaro che l'obiettivo non è quello di portare a tutti i costi una donna in F1, ma di provare a creare le condizioni affinché questo sia possibile: "Abbi avrà sicuramente una carriera come pilota professionista, ma si tratta di creare questi modelli di ruolo e loro ne hanno uno fantastico in Abbi. Non si tratta di premere un interruttore per portare una donna in F1. C'è molto lavoro da fare e può darsi che le ragazze che beneficeranno davvero della F1 Academy siano ancora nel karting, ma saranno queste donne e ragazze a cui guarderanno, quindi siamo sulla strada giusta".

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Foto copertina www.fiaformula2.com


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