80 anni da poco compiuti, una vita nelle corse. Daniele Audetto è una delle figure più insigni dell'automobilismo italiano. Ne ha viste tante nel tempo passato tra rally e paddock di Formula 1, rivestendo prima il ruolo di direttore corse di FIAT e Arrows e poi quello di amministratore delegato del team Super Aguri. Raggiunto dai colleghi di Autosprint, ha rilasciato una lunga intervista riguardante il mondo dei motori a 360 gradi. Ve ne proponiamo un estratto in cui illustra quelle che, a suo parere, sono le tre più belle storie del motorsport moderno.
"La prima è quella di Mario Andretti. Ragazzo che parte da zero e dal campo sfollati emigra in America, debutta e sfonda nelle corse, vincendo Indy, tornando in Europa e laureandosi campione del mondo di F.1. Penso sia la storia più bella di tutte, migliore della trama di qualsiasi film. Poi metto l’epopea di Lewis Hamilton, pure lui partito avendo tante cose contro, ma capace di farcela, grazie anche all’aiuto commovente di suo padre e, soprattutto, a quello di Ron Dennis, boss della McLaren. E i suoi, secondo me, sono otto mondiali di F.1 vinti, perché ad Abu Dhabi 2021 le cose non sono state fatte nel modo più giusto e legittimo... Infine, metto Fernando Alonso, figlio di un appassionato e membro di una famiglia del tutto normale, che per puro talento scala tutte le vette dell’automobilismo fino a diventare pluricampione del mondo, partendo da un tracciato ricavato fuori da un supermercato. Tanto per lui ha fatto, dopo papà, anche il compianto Adrian Campos, che lo aveva quasi adottato regalandogli un team, un’abitazione e il calore e l’affetto che in quel momento ci volevano, per dare sicurezze al ragazzo. Fino a quel test con la Minardi sul bagnato, quando il baby stupì tutti, iniziando la sua vertiginosa scalata al successo".
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