Caso Bobbi-Valsecchi, Briatore: «I ragazzi sono traumatizzati. Cosa fare nelle discoteche allora?»

Continua a tenere banco il caso che vede protagonisti Matteo Bobbi e Davide Valsecchi, finiti nella bufera mediatica per alcune frasi pronunciate nel post GP di Spagna nei confronti di due ragazze. Secondo qualcuno (tra cui Il Corriere della Sera), le osservazioni degli opinionisti di SkySportF1 sarebbero di stampo sessista, oltre che inopportune nel contesto. Secondo altri, invece, si è trattato di un semplice scambio di battute, fatto senza nemmeno ricorrere alla volgarità. Tra questi ultimi c'è Flavio Bratiore, che ha detto la sua riguardo la vicenda ai microfoni della trasmissione radiofonica "La Zanzara".

Caso Bobbi-Valsecchi, parla Flavio Briatore

Intervenuto ai microfoni de "La Zanzara", trasmissione in onda su Radio 24, Briatore ha analizzato la vincenda dicendo: "Semplicemente, erano due ragazzi che parlavano e hanno commentato su due belle ragazze in scena. Un commento tra l'altro non esagerato. Oggi c'è la paura di fare qualsiasi cosa. Anche scattare un selfie è diventato motivo di ansia. Non puoi più fare nulla senza il timore di una denuncia. I ragazzi sono traumatizzati per queste piccolezze. Due ragazzi che conosco, due bravissimi ragazzi, sia Matteo che Davide". Poi ha continuato a difendere Bobbi e Valsecchi a spada tratta: "Non hanno nemmeno menzionato il sedere di queste belle ragazze".

Per i due si parla anche di sospensione. Circa tale eventualità Briatore ha osservato: "Che dovremmo fare nelle discoteche allora? Le ragazze in Formula 1 che una volta portavano i nomi dei piloti erano splendide e ora non si può nemmeno dire che hanno un bel sedere. E i due ragazzi non hanno neanche parlato in termini così volgari. Hanno fatto una battuta durante quattro ore di diretta".

Infine ha concluso sottolineando: "Con tutti i problemi veri che ci sono, il Corriere mette loro in prima pagina. Ora io evito perfino di toccare il fianco durante un selfie. Non si può più fare una battuta. Niente. Non hanno neanche pronunciato la parola 'sedere'". 

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