Storico successo (l'ennesimo) per la Casa degli Anelli, ma con l'inedita novità del propulsore diesel!

01/07/2006 Tempo di lettura: 3 minuti
Le gare di endurance, si sa, non hanno niente a che vedere con i gran premi di Formula 1: vetture, piloti, squadre, obiettivi e tecnica sono completamente differenti. Eppure domenica 18 giugno è stata una giornata storica non solo per la 24 ore di Le Mans, bensì per tutto lo sport automobilistico: l’Audi ha centrato al primo colpo, con la sua R10 TDI (motore diesel!), un trionfo sensazionale, con l’equipaggio formato dal nostro oramai celebre Emanuele Pirro, da Biela e da Werner. Una vittoria che ha anche il sapore dell’Italia e che proietta la casa tedesca sempre più in alto nella storia di queste corse (da diversi anni l’Audi domina di nuovo, oltre alla 24 ore, altre categorie). La scommessa di battere a Le Mans i propulsori benzina con un’unità a ciclo diesel è stata vinta in maniera schiacciante… Impressionanti i dati relativi al motore: V12 da 650 cv, capace di erogare oltre 1.100 nm (newton/metri) di coppia! Vogliamo lanciare una provocazione seriamente grossa? A quando un diesel in questa F1 così bisognosa di spettacolo e sorprendenti innovazioni? Inoltre non bisogna dimenticare che sul podio (al secondo posto con una Pescarolo) è salito un equipaggio composto anche da Sebastian Loeb (due volte Campione del Mondo Rally e attuale leader indiscusso della categoria…) e Frank Montagny, che gli appassionati della nostra cara vecchia Formula 1 conoscono molto bene: è driver della Super Aguri… E’ la prova che non è sempre necessario eccellere in Formula 1 per dimostrare di essere tra i migliori. Grande merito va al rallista francese sopraccitato: la sua abilità, ugualmente grande a bordo di vetture così differenti, è una piacevolissima sorpresa… E, per concludere, non dimentichiamo un altro nome italiano salito (per l’ennesima volta!) sul podio di questa edizione della 24 ore: Dindo Capello, membro dell’equipaggio dell’altra Audi R10 diesel, che ha tagliato in terza posizione assoluta il traguardo. Infine, a onor del vero, non bisogna neanche perdere di vista la differenza di budget tra il team Joest (Audi) e la squadra di Henri Pescarolo: decine e decine di milioni di euro investiti dalla casa tedesca contro mezzi molto più limitati per l’unica vera (ma lontanissima) concorrente della Casa degli Anelli…