F1: l’epica del passato, le prospettive per il futuro. ma il presente?
Riflessione filosofica? Un parolone, non esageriamo. Diciamo però che le settimane di pausa agostana del Mondiale ci sono servite per…già, per cosa? Condividiamo un pensiero, vediamo quanti dei nostri lettori hanno provato, da appassionati ...

21/08/2023 15:10:00 Tempo di lettura: 2 minuti

Riflessione filosofica? Un parolone, non esageriamo. Diciamo però che le settimane di pausa agostana del Mondiale ci sono servite per…già, per cosa? Condividiamo un pensiero, vediamo quanti dei nostri lettori hanno provato, da appassionati, la stessa sensazione: quando è iniziata la pausa, con tanto di vacanze di piloti, dei TP (relative) e degli ingegneri, abbiamo pensato che, come sempre negli ultimi anni, per noi appassionati sarebbe stata troppo lunga, prima della ripresa di Zandvoort. 

Poi, nel frattempo, cosa è accaduto? Beh, diciamo che, come avete visto anche dal nostro sito, abbiamo iniziato a occupare il tempo devoluto alla nostra passione con due “focus” di interesse: i ricordi “vintage” epici e sempre leggendari a proposito di gare, piloti e campionati mondiali del passato da una parte; dall’altra le previsioni sul futuro a medio e lungo termine della Formula Uno, sulle evoluzioni, sugli eventuali ingressi di nuovi prestigiosi costruttori, sulla “frontiera” del 2026. 

Cosa manca? Manca la “vibrazione” per la ripresa del presente, anche se poi il pubblico dal vivo (pochi privilegiati, in proporzione) è sempre entusiasta, come dimostra anche la cornice di pubblico che avremo a Monza. Perché il presente di “questa” Formula Uno ha poco da dirci e da darci; perché dobbiamo accontentarci delle lotte nelle retrovie; perché il team dominante non ha nemmeno la lotta interna che un tempo infiammava la lotta per il titolo. E la colpa non può essere di Verstappen, lui ha solo meriti in pista, forse con atteggiamenti e comportamenti ancora discutibili, ma solo meriti. Inoltre, proprio lui ha detto che se continua così smetterà di divertirsi. Persino lui. Figuratevi noi. 


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