07/08/2006 Tempo di lettura: 1 minuti
Per i due team più forti della categoria, Ferrari e Renault, il Gran Premio d’Ungheria è stato quasi una vera e propria serie di imprevisti a catena. Se alla scuderia francese è andata male, in Ferrari qualche piccolo sorriso si può anche fare, considerato che con la squalifica di Kubica sono arrivati due punti in più, preziosissimi nella rincorsa al titolo. Jean Todt guarda già al futuro e sa che è inutile pensare a come sarebbe potuta andare a finire senza la penalizzazione/mistero di Michael Schumacher sabato mattina. Certamente, con un cambio gomme, il tedesco sarebbe sicuramente riuscito a limitare i danni, evitare il ritiro e fare qualche punto in più. La Ferrari ha voluto scommettere, invece, su una coraggiosa ma difficilissima lotta contro l’inadeguatezza delle gomme, oggi nemico assolutamente implacabile anche se hai al volante uno come Michael… In casa Renault, comunque, si evita di fare drammi e si ha la consapevolezza che la competitività c’è stata. In condizioni di pioggia, ma c’è stata. Tra tre settimane Istanbul sarà la gara della verità.

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