Fisichella: «Ferrari, ora batti Max». Poi l'aneddoto: «A Monza '93 feci assegnare un premio da 6 miliardi...»

A margine della sessione di qualifiche del Gran Premio di Italia, l'ex pilota di Formula 1 Giancarlo Fisichella è intervenuto ai microfoni de La Gazzetta dello Sport per commentare la Pole Position ottenuta dalla Ferrari con Carlos Sainz e per raccontare alcuni aneddoti che lo videro protagonista all'autodromo di Monza. Vi proponiamo di seguito un estratto delle sue parole.

Le parole di Giancarlo Fisichella

"È sempre bello tornare qua a Monza, dove ho tantissimi ricordi. E poi è stata una qualifica veramente bella, bella, bella. Giocata sul filo dei centesimi, sul giro perfetto. Sainz, Verstappen e Leclerc sono vicinissimi. Bravi tutti e tre. E brava la Ferrari che è stata competitiva. Ci siamo divertiti e emozionati, davvero", ha detto Fisichella ai microfoni della Rosea.

Poi ha aggiunto: "Dopo le prove di venerdì mi sono detto: ‘Eh, chissà, dai’. Dopo le prove di sabato mattina ho detto: ‘Prime due file sicure’. Ero fiducioso nella prima fila, anche se mi spaventava sempre Verstappen ovviamente...". E a proposito dell'olandese: "Lui e la Red Bull sono diventati un binomio come se ne sono visti altri negli anni passati: il pilota giusto con la macchina giusta. È ora di batterlo. E’ possibile batterlo, oggi Sainz lo ha dimostrato. E in gara si può fare la stessa cosa".

Infine, Fisico ha raccontato delle sue esperienza al mondo, iniziando dalla vittoria ottenuta nel 1993: "Un Gran Premio Lotteria. Feci assegnare un premio di sei miliardi di lire a uno che non ho mai saputo chi sia. E che non mi ha mai telefonato. Ma va bene così. E poi il 1997, quando sono partito terzo con la Jordan e in gara ho finito quarto. E ancora, ovviamente, il podio del 2005, diciassette anni dopo Michele Alboreto che fin lì era stato l’ultimo. Ah, qui ci ho anche vinto nel GT. Com’è stare su quel podio? E’ unico. Incredibile. Tra quelli di Formula 1 è forse il più bello. Per noi lo è di certo, in Italia, con tutta quella gente e quelle bandiere sul rettilineo a perdita d’occhio…. Una cosa stupenda. Sarebbe stato il massimo vincerci con la Ferrari. Ma non è accaduto…". 

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