Non sarà un comune weekend di gara, quello che si disputerà a Monza in questi giorni: non si parla solamente di titoli mondiali in gioco tra due piloti e due squadre rivali, si parla soprattutto dei futuri assetti di questa Formula 1.
Assetti, che, sostanzialmente, dipendono dalle decisioni di un pilota. O meglio, del pilota. Di colui che ha vinto sette mondiali, di cui cinque di fila, battendo ogni record di vittorie, pole, e, a momenti, presenze. Già, solo questo record (che è ancora detenuto da Riccardo Patrese) ancora resiste agli attacchi coraggiosi e ripetuti di Michael Schumacher.
Questo nome, ritiro o non ritiro a fine anno, è già nella leggenda. Sarà molto, molto difficile eguagliare i suoi numeri, ma sarà ancora più complicato emulare la sua guida schiacciasassi, le sue prestazioni da macchina da guerra, la sua freschezza nell'uscire da un abitacolo dove normalmente si perdono quattro chilogrammi di peso corporeo dopo ogni gran premio.
Non è un inno al tedesco, solo una considerazione di grandezza, di forza e di tenacia. Nessuno immaginava quale sequenza di successi avrebbe atteso l'era Schumacher/Ferrari dopo quei mondiali persi nel 1997, nel 1998 e nel 1999, dopo una frattura che sembrava aver colpito non solo tibia e perone del campione tedesco, ma anche quella corazza di invincibilità cucita sulla sua mente. Tra meno di quarantotto ore sapremo la verità tanto attesa e potremo iniziare ad immaginare una Formula 1 con o senza Michael Schumacher, con o senza un protagonista che comunque mancherà a tutti, a chiunque ami davvero questo sport.
In quest'atmosfera che suscita emozioni e pensieri si sono svolte le prove libere del Gran Premio d'Italia edizione 2006: Monza è, oramai, la pista più veloce del mondiale a tutti gli effetti. Ed è la pista ideale per una Ferrari che ha ritrovato un'eccezionale potenza a livello del propulsore ed una tendenza a volare lì dove ci sono temperature non basse ed alte velocità. Sappiamo bene che il venerdì non è una giornata pienamente indicativa, se non per chi sta dentro i box o in pista, ma i tempi sono lì e sembrano dire la loro.
Il crono più veloce è stato, per la seconda volta consecutiva, del diciannovenne Sebastian Vettel, a bordo della terza BMW Sauber. Subito dietro il tedesco si sono classificati proprio i due ferraristi.
Il distacco patito dalla Renault è quasi abissale: Alonso è ottavo a quasi un secondo e mezzo, Fisichella addirittura quindicesimo a due secondi dalle rosse; risultati che, ad ogni modo, non devono sorprendere, date le difficoltà incontrate in questa parte estiva di stagione dalla Renault.
Le due McLaren sono quinta e sesta rispettivamente, mentre ha fatto notizia il decimo crono ottenuto da una Super Aguri. Fernando Alonso si dice ottimista e crede che qualcosa possa cambiare in favore del suo team man mano che il weekend prosegue verso il clou, verso la gara di domenica.
Intanto domani, alle 14, si correrà per definire la griglia di partenza, e fa certamente uno stranissimo effetto immaginare che potrebbero essere le ultime qualifiche, a Monza e in Europa, nelle quali scenderà in pista Michael