06/10/2006 Tempo di lettura: 4 minuti

Il momento della verità è sempre più vicino. Suzuka rappresenta un’ennesima svolta in questo mondiale combattuto e del tutto inatteso: in Giappone Michael Schumacher potrebbe già essere campione del mondo e realizzare il sogno più grande. Non parliamo di un pilota perfetto e basta, parliamo di un pilota perfetto sotto tanti, tanti aspetti. Un po’ meno sotto altri. È questo il bello di Michael: umano, capace di sbagliare, però al tempo stesso inarrestabile, invincibile, “devastante”. Il migliore è colui che sbaglia meno, alcuni la pensano così, e non hanno affatto tutti i torti!

La matematica, seppur per un piccolo margine, dà ragione al tedesco: se dovesse vincere domenica mattina con Fernando Alonso fuori dalla zona punti o ritirato, Schumacher avrà messo le mani sull’ottavo, rocambolesco più degli altri, titolo. Sì, proprio così: in questa circostanza, se all’ultima gara lo stesso Michael andasse oltre l’ottava piazza e Fernando vincesse, avrebbero lo stesso numero di punti. In tal caso si considerano i piazzamenti, e Schumacher avrebbe una vittoria in più rispetto al rivale, cosa che lo porterebbe per l’ultima e stupenda volta sul tetto del mondo.

Ma cosa succede alla Renault? Siamo di fronte a una squadra che, se vuole vincere, deve ritrovare concentrazione e competitività, doti perse strada facendo nel corso della stagione. Sì, perché in termini calcistici, paragonando l’intero campionato a una partita, la scuderia francese è scattata alla grande dopo il fischio d’inizio ed ora, a pochi minuti dal novantesimo, è chiusa nella sua difesa senza riuscire a sferrare un attacco, a mettere in atto un valido contropiede. Come hanno sottolineato in molti, un elemento determinante non saranno solo le gomme, ma soprattutto le condizioni meteo, che a quanto pare non prevedono pioggia per la giornata di domenica. In Brasile, tra due settimane, l’acqua potrebbe sorprendere di nuovo, ma è tutto da vedere.

Eppure c’è una curiosa coincidenza in questo finale di stagione della prima guida Ferrari: c’è un precedente molto bello che risale al 2000, quando Schumacher vinse le ultime quattro gare della stagione, la prima delle quali era Monza, per poi acciuffare proprio a Suzuka quel titolo che non voleva saperne di finire tra le mani del team italiano e i pugni al cielo di un tedesco affamato di trionfi. Anche adesso Michael ha iniziato una possibile serie positiva a Monza, la prima delle ultime quattro gare di questo campionato. E, se vogliamo credere nel destino, gli anni pari, da qualche tempo a questa parte, sono sempre stati prodigiosi per la Ferrari…

La pioggia, comunque, si è fatta vedere in questi giorni sul circuito di Suzuka e nei dintorni: le libere di oggi si sono svolte con la pista umida, che andava via via asciugandosi. Nella seconda e definitiva ora è stato Giancarlo Fisichella a siglare il miglior tempo, seguito dalle due Ferrari (Massa e Schumacher), a pochissimi decimi, e da Alonso. Tra i primi dieci tempi, sette sono stati di vetture gommate Michelin, ma la cosa non sembra preoccupare in modo grave né la Ferrari, né la Bridgestone.

Paradossalmente, anche Fernando Alonso si è augurato una gara sull’asciutto, probabilmente scottato dal fatto che la sua preannunciata vittoria in Cina si sia successivamente trasformata in una bruciante sconfitta. Per la cronaca, si vocifera anche che la Renault abbia sostituito il meccanico addetto al fissaggio della ruota posteriore destra, causa di tanti guai per Fernando sia in Ungheria che domenica scorsa… Le qualifiche inizieranno domani, quando da noi in Italia saranno le sette del mattino.