L’abbiamo detto e lo ribadiamo: proprio non ce lo aspettavamo. Non è giusto per Michael Schumacher, non è giusto per la Ferrari, non è giusto per una Formula Uno che ha sempre più bisogno di duelli in pista e vetture meno fotocopiate. A scanso di equivoci, non è un’accusa, né una critica. E’ solo una constatazione, fine a se stessa: non è con le parole, a maggior ragione con queste, che si può cambiare la situazione. Una Ferrari che, sul più bello, rallenta e rientra ai box. Una Ferrari che vola e va a prendersi una pole position davvero speciale. E’ così che partirà l’ultima gara 2006 in casa del Cavallino, l’ultimo appuntamento di un’era che si chiude.
Suzuka doveva essere un caso isolato, e per certi versi ancora lo è: oggi Schumacher non ha rotto il motore, ma un presunto problema di alimentazione (secondo le dichiarazioni dello stesso tedesco si tratterebbe della pompa della benzina) lo ha costretto a rientrare ai box, impedendogli di proseguire nell’ultima e decisiva fase delle qualifiche di San Paolo. Sarebbe da escludere, quindi, una sostituzione del propulsore Ferrari, eventualità che poteva portare Michael addirittura in ventesima posizione nella griglia di partenza. Si può dire, quindi, che per Fernando Alonso sia tutto più che in discesa, dal momento che il suo diretto rivale non potrà partirgli neanche davanti. Lo spagnolo, comunque, ha ottenuto la quarta posizione, preceduto da un’ottima e sorprendente prestazione di Jarno Trulli su Toyota, terzo.
Se una Ferrari ha fallito l’obiettivo, l’altra, invece, lo ha centrato in pieno: è stato bello, decisamente emozionante, vedere Felipe Massa mandare in visibilio il suo pubblico. E’ dai primi anni Novanta che la magia di una vittoria in casa non sfiora il cuore di un pilota brasiliano e del suo popolo, è dai tempi dell’indimenticabile Ayrton Senna che una bandiera verde-oro non primeggia superba sul primo gradino del podio. Un’altra sorpresa è stato Kimi Raikkonen, secondo in griglia e futuro compagno di squadra dell’odierno pole-man: la McLaren, storicamente seconda in Formula Uno solamente alla Ferrari, punta alla vittoria, a quella vittoria che oramai manca da più di un anno, quando a fine settembre del 2005 Juan Pablo Montoya colse un bel primo posto sotto il cielo di Interlagos. Se il team di Ron Dennis non dovesse farcela a realizzare quest’impresa, sarebbe la prima stagione senza vittorie delle Frecce d’Argento dal lontano 1996…
L’altra Renault, quella di Giancarlo Fisichella, ha ottenuto la sesta piazza, due posizioni più indietro rispetto a Fernando Alonso. Con i problemi subiti da Schumacher, anche la conferma nel mondiale Costruttori non rappresenterà un grosso problema per la Renault. Avrà davvero un sapore strano, quest’ultima gara: niente è deciso. Oramai non si fa altro che ripetere questa (a volte assurda) frase, ma una cosa è certa, e cioè che vedremo “Màicol” combattere come solo lui ci ha fatto vedere in questi numerosi anni volati via così velocemente. Non importa se perderà il titolo, se non riuscirà, insieme a Felipe, a portare almeno la Ferrari in vetta al mondo. Conta soltanto che domani, nel tardo pomeriggio, quella monoposto rossa farà la sua “solita” gara: bella, forte e spettacolare. Una gara che non dimenticheremo. I semafori rossi inizieranno a spegnersi quando in Italia saranno le ore 19.
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