In un recente intervento presso il Festival dello Sport, Luca Cordero di Montezemolo ha raccontato diversi retroscena dei suoi anni in Ferrari. In particolare, l'ex presidente si è soffermato su come ha fatto uscire la squadra da anni difficili, instaurando poi un dominio memorabile, e quello che cercava nelle persone in posizione di vertice. È quasi impossibile non notare un riferimento, che suona quasi come un monito, a quello che sta accadendo a Maranello, e la rifondazione del team voluta da Vasseur.
"Negli anni 70 avevamo come piloti Lauda e Regazzoni, e io fui nominato direttore sportivo da Enzo Ferrari poichè lui diceva che non voler stare nella prigionia degli ingegneri. Il mio compito era di riorganizzare tutto, accanto a Mauro Forghieri, il direttore tecnico, che controllava il capo del telaio, Rocchi, e il capo del motore, Bussi. Quando io tornai a Maranello come presidente nel '92 ,mi sono chiesto perchè dal 1979 non si vincesse un mondiale. Per darmi delle risposte, mi sono cercato delle persone giuste per i ruoli: volevo un direttore sportivo che non fosse un mercenario, ossia uno di quelli che aveva lavorato un anno per la Lotus, un anno per la McLaren e così via, e che sapesse essere un capo. Così scelsi Todt, anche su consiglio di Ecclestone, dopo che era stato molti anni con la Peugeout nei rally. Lui fece un errore: quando venne a presentarsi a casa mia guidava una Mercedes. Però lo assunsi lo stesso", ha detto l'italiano.
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