03/08/2007 Tempo di lettura: 6 minuti
Non vogliamo esagerare, ma la Formula 1 sta vivendo un momento davvero difficile. Difficile per la credibilità, per l’immagine, per l’equilibrio che da anni tende a mancare troppo in questa categoria automobilistica sportiva, la massima, quella per eccellenza. La sentenza emessa in prima istanza dal Consiglio Mondiale della Federazione Internazionale dell’Automobile è la concretizzazione di qualcosa di surreale: ritenere l’imputato colpevole senza però punirlo. In altre parole riconoscere l’illegalità in casa McLaren per il possesso di un ampio e completo dossier sui dati tecnici della F2007 senza condannarla per mancanza di prove relative all’effettivo utilizzo di questi dati a proprio vantaggio. Una motivazione del genere sembra uno scherzo, molto di più di una semplice beffa per la Ferrari, che ne è uscita paradossalmente con le ossa rotte (ancora più di prima). Viene da domandarsi come avrebbe reagito l’astuto Ron Dennis a parti invertite, se quindi fosse stata la Ferrari ad esser colta con le mani nel sacco, o meglio in possesso di una miriade di informazioni riservatissime sulla monoposto McLaren di quest’anno…
I colpi di scena, però, dopo questo primo fantascientifico round, non sono finiti: è di questi giorni la notizia che Max Mosley, Presidente Fia, ha riaperto il caso, con l’approvazione della Ferrari e una serie di reazioni stizzite da parte della McLaren, palesemente disseminata di nervi scoperti. Adesso ci sarà un’altra riunione a fine mese, stavolta organizzata secondo criteri che dovrebbero consentire alla Ferrari una reale difesa ed una professionale valutazione dell’accaduto da chi di competenza. Qualcuno pensa che si tratti semplicemente di un piccolo tentativo di correggere il tiro, di dare un minimo di civile parvenza alle deplorevoli decisioni prese il 26 luglio scorso. Qualcun altro, invece, sospetta che si tratti di una vera e propria rettifica che rimetta il più possibile a posto la situazione. Come sempre stabilire dove si trovi la verità non è facile, specie in casi come questo, pieni di mistero e passaggi che ai più restano e resteranno invisibili. E’ lo sport che ne esce massacrato: alla carenza di spettacolo e di libertà progettuale si associano ricorsi e rincorse da un’aula all’altra. Non è un azzardo dire che la categoria stia toccando seriamente il fondo.
Dopo questi verdetti e in attesa di ulteriori sviluppi, a parlare resta la pista, l’asfalto dell’Hungaroring, di questo tortuoso tracciato nei pressi di Budapest, sempre ostico per la Rossa. Soprattutto adesso, quest’anno, grazie al passo notevolmente più lungo della F2007, che sembra penalizzare con una certa intensità la guida della monoposto. Il tempo più rapido è oggi andato a Fernando Alonso, particolarmente a suo agio e l’unico a scendere sotto il muro del minuto e 21 secondi. Un’altra questione dal punto interrogativo sarà (ancora una volta!) la pioggia, che si prevede possa piombare entro la notte sull’Hungaroring, rimettendo molte cose in discussione per le qualifiche di domani e probabilmente anche per la gara domenica. La sorpresa del giorno è stata la Renault, velocissima con Kovalainen, ottimo secondo, a circa tre decimi dal campione in carica. Terzo crono per Lewis Hamilton, vicino al compagno di Giancarlo Fisichella e autore di uno stop negli ultimi minuti della seconda sessione, con testacoda in curva e vettura ferma sulla sabbia delle vie di fuga. Il leader del mondiale ci sta abituando a una serie di piccoli errori che prima era difficile osservare, ma che lo rendono fortunatamente più umano e meno cyborg. Come dicevamo all’inizio le Ferrari si sono ritrovate un po’ indietro, con il sesto ed il settimo tempo di Raikkonen e Massa, il quale ha comunque palesato un certo ottimismo per il fine settimana. Si trovano entrambi a circa sette decimi dalla vetta, seguiti dai nostri Fisichella e Trulli. E’ anche tempo di “esordi” in terra magiara: dopo lo strabiliante esordio toccata e fuga di Winkelhock, in testa per pochi giri al suo unico gran premio di Formula 1 della vita, ha esordito al suo posto Sakon Yamamoto (che dovrebbe correre con la Spyker fino a fine stagione). In Toro Rosso, invece, Scott Speed è stato sostituito definitivamente da Sebastian Vettel, in prestito dalla BMW e a punti nella sua gara d’esordio al posto di Kubica un mese e mezzo fa ad Indy. Rimandato dunque il debutto di Sebastian Bourdais, da anni protagonista in ChampCar negli Stati Uniti e già più volte tester nella scuderia satellite del team Red Bull. Domani (sabato) le qualifiche si svolgeranno all’usuale orario europeo.

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