Turchia, ovvero terra di riscatto per la Ferrari. Le Rosse tornano a ruggire, con la seconda doppietta stagionale, e fanno un notevole salto di qualità nelle classifiche iridate. Dopo la dodicesima gara (cinque alla fine) si profila una situazione di parità pressoché generale: sei vittorie stagionali per Ferrari e McLaren, tre vittorie a testa per i quattro piloti dei tue team! L’unico a cui mancava il terzo trionfo 2007, prima di oggi, era proprio Felipe Massa, che non saliva sul gradino più alto del podio da molto tempo (per essere precisi dall’appuntamento di Barcellona a maggio).
La partenza, che spesso è stata punto particolarmente debole e nota dolente in casa Ferrari, anche stavolta ha confermato i progressi fatti in questo settore da inizio stagione: Massa ha saldamente mantenuto la leadership sin dai primi metri di gara, mentre Raikkonen (agevolato, a dire la verità, anche dal fatto che partiva sul lato meno sporco della griglia) ha bruciato Hamilton portandosi subito in seconda posizione e tentando la fuga insieme al compagno di squadra.
Una fuga riuscita, ma fino a un certo punto: per circa due terzi di gara Lewis è rimasto a qualche secondo da Kimi Raikkonen, facendo gara a sé insieme al duo di testa. Chi ha iniziato col piede sbagliato la corsa è stato soprattutto Fernando Alonso: partito dalla quarta posizione, si è fatto infilare da entrambe le BMW, che si sono quindi inserite tra il campione del mondo e il suo compagno, relegandolo ad un penalizzante sesto posto. E’ lì che Fernando ha perso ogni minima possibilità di giocarsela con i big: i secondi persi giro per giro dietro le monoposto tedesche lo hanno fatto allontanare troppo dal trio di testa.
Svantaggio che, comunque, ha penalizzato Fernando solo relativamente: lo spagnolo è riuscito a concludere in terza posizione, in pratica quasi una vittoria per come si erano messe le cose. Il merito è stato, nella prima fase di gara, della prima sosta ai box (decisamente anticipata in casa BMW rispetto alla McLaren). Nella seconda, invece, è successo quello che prima o poi ogni pilota si trova a dover affrontare: Lewis Hamilton, saldamente in terza posizione e con lo stesso Alonso a più di quindici secondi di ritardo, ha subìto il “dechappaggio” della gomma anteriore destra (in pratica il totale collasso dello pneumatico), che gli ha procurato qualche danno all’ala anteriore e un notevole ritardo per raggiungere i box e rimediare al guaio. Un banale imprevisto di gara che potrebbe aver cambiato volto alla lotta per il titolo.
Sì, perché adesso Lewis è a quota 84 punti, seguito, a sole cinque lunghezze, dal suo compagno di squadra. Alonso adesso rappresenta definitivamente la minaccia più grande nei confronti delle aspirazioni al titolo dell’inglese. A dieci lunghezze dallo spagnolo, un po’ più indietro, troviamo comunque sia Massa che Raikkonen (separati da un solo punto di differenza), in una situazione di parità che rende difficile stabilire sin da ora chi dei due ferraristi meriti il maggior appoggio nello sprint finale. In molti hanno parlato di doppiette in rosso “obbligate” da qui alla fine della stagione come unica via per conquistare entrambi i titoli senza troppe preoccupazioni di natura matematica. Tutto è possibile, soprattutto con una Ferrari forte e decisa, ma a essere obiettivi gli equilibri tra i due team rivali sono molto delicati, e da oggi a Maranello è stata “semplicemente” posta nel migliore dei modi la prima pietra per un riscatto che non sarà affatto facile.
Tra due settimane si corre a Monza, ma in realtà il Circus è già sbarcato in Italia: già in questi giorni avrà inizio una sessione di tre giornate di test collettivi in vista del gran premio che si correrà in Brianza tra due domeniche. In Ferrari serve ora tanta calma, occorre una gran capacità di dominare la tensione e volare verso nuove vittorie, perché le McLaren, comunque vadano le cose in pista o in sede legale, sono ad ogni modo sempre vicine.
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