Con le macchine più veloci sul pianeta, i migliori venti piloti al mondo, e circuiti mozzafiato immersi in location affascinanti, non c'è da stupirsi che anno dopo anno sempre più spettatori si appassionino alla Formula 1. Ma si tratta di uno sport altamente tecnico e i regolamenti potrebbero sembrare molto complicati per chi guarda un GP per la prima volta.
Con molti GP trasmessi in chiaro (TV8, in differita) non è difficile guardare la F1 in televisione, ma con un po' di comprensione in più delle regole, la visione si trasforma presto in apprezzamento, divertimento e un'intensa attesa del prossimo appuntamento. In questo articolo vogliamo spiegarvi in modo semplice le regole fondamentali di questo sport.
Per una maggiore comprensione divideremo questo articolo in "Capitoli". Iniziamo parlando della definizione di Grand Prix. La parola deriva dal francese e significa "Grande Premio". Proprio nella parola è racchiusa tutta l'importanza che aveva in passato, e ha tutt'ora la Formula 1 se comparata alle altre categorie del motorsport. Ogni gara di Formula 1 è un Gran Premio.
Le monoposto si danno battaglia all'interno di circuiti sparsi in tutto il mondo e ogni campionato può presentare più o meno appuntamenti, quello del 2024 avrà 24 appuntamenti, da regolamento infatti non esiste un quantitativo minimo o massimo per una stagione, anche se si nota una netta tendenza all'aumento delle gare per stagione con il passare degli anni. Questa decisione è affidata al World Motor Sport Council in cui sono presenti tra gli altri il presidente della FIA, il CEO di Formula 1 Group, un rappresentante delle scuderie ed uno dei piloti.
Ogni luogo che ospita un Gran Premio deve rispettare le più severe norme di sicurezza stabilite dalla FIA, l'organo di governo della F1, per proteggere sia i piloti che i tifosi presenti. Se seguite il calcio, pensate alla Formula 1 come alla Coppa del Mondo e alla FIA come alla FIFA.
Volendo dare una definizione analitica, un circuito è una lingua d'asfalto che inizia e finisce nello stesso punto, creando così un "cerchio" dove all'interno possono esserci curve, rettilinei e chicane e può essere cittadino, come ad esempio quello del Principato di Monaco dove le strade interessate vengono momentaneamente chiuse alla circolazione, o un autodromo dedicato alle sole corse, come ad esempio quelli di Monza o Imola.
Anche la lunghezza di ogni gara, o Gran Premio, è strettamente regolamentata. Dal 1989 in ogni appuntamento del mondiale di Formula 1 le vetture corrono una distanza di circa 305 chilometri, o 190 miglia. Questo vuol dire, che a seconda della lunghezza della pista, ogni appuntamento avrà più o meno giri da percorrere prima che l'evento possa considerarsi concluso.
L'unica eccezione a questa regola si ha per il circuito cittadino di Monaco, straordinariamente stretto e tortuoso, nel quale il GP si svolge sulla lunghezza totale di soli 260 km.
Ogni Gran Premio inizia con un giro di formazione in cui i piloti percorrono il circuito a una velocità più bassa del solito, scaldando i loro pneumatici prima di allinearsi sulla griglia di partenza. Una volta che l'ultimo pilota prende posto nella casella in griglia stabilita dalle qualifiche, cinque luci rosse sopra la linea di partenza si accendono in sequenza per il conto alla rovescia dell'inizio della gara. Quando tutte e cinque le luci si spengono simultaneamente, il Gran Premio ha inizio. Il tempo che intercorre tra l'accensione di ogni luce è lo stesso, ma ogni volta c'è un ritardo casuale tra l'accensione della quinta luce e lo spegnimento di tutte. Questa variazione fa sì che il tempo di reazione del pilota sia fondamentale per avere la meglio sui concorrenti e che la "procedura di partenza" non possa essere automatizzata così da trarne vantaggio sugli avversari.
Parlando invece di come è organizzato un weekend di Formula 1 dobbiamo dire che durante gli anni è cambiato molto ma vi spieghiamo quello tutt'oggi in vigore. Ogni fine settimana di gara "standard" prevede cinque sessioni distribuite su tre giorni: le prime due il venerdì, le seconde due il sabato, prima del Gran Premio finale di domenica. Da qualche anno assistiamo anche a dei week end con formato "sprint", nel 2024 saranno sei.
Nel 2024, tre weekend di gara inizieranno un giorno prima degli altri: i Gran Premi del Bahrain, dell'Arabia Saudita e di Las Vegas. Ognuno di questi si svolgerà dal giovedì al sabato.
Le prove libere consentono ai piloti di sperimentare e familiarizzare con la pista e di testare diversi assetti della vettura in sessioni non competitive il venerdì e il sabato. Un weekend di gara standard prevede tre sessioni di prove libere, ciascuna della durata di un'ora, dilazionate due il primo giorno e una al secondo, prima di andare in qualifica.
La prima sessione realmente competitiva di un weekend è quella delle qualifiche; un'ora di attività stabilisce l'ordine di partenza della gara. I piloti cercano di ottenere il giro più veloce sul circuito che ospita il Gran Premio, con i più rapidi che iniziano la gara in testa e i più lenti in coda.
Le qualifiche prevedono tre sessioni: Q1, Q2 e Q3. La Q1 dura 18 minuti, la Q2 15 minuti e la Q3 12 minuti, con una pausa di sette e otto minuti tra l'una e l'altra, per un'ora totale. Al termine della Q1, i cinque piloti più lenti vengono eliminati e iniziano la gara nell'ordine ottenuto. Il pilota più lento parte dal 20° posto, il secondo più lento dal 19° e così via.
Nella Q2 i tempi ottenuti nella Q1 vengono cancellati e il processo si ripete per i restanti 15 piloti. Infine, la Q3 vede i restanti 10 concorrenti impegnati in una gara diretta per stabilire il tempo più veloce, con il pilota più rapido che parte dalla prima posizione, comunemente nota come pole position.
Introdotta nel 2021, la Sprint è una gara breve di 100 km che sostituisce la terza sessione di prove libere in alcuni weekend di gara.
Nel 2024 sono previsti sei eventi Sprint in Cina, Miami, Austria, Stati Uniti (Austin, Texas), Brasile e Qatar.
Il formato dei weekend Sprint di questa stagione però non è ancora stato confermato.
Arrivando finalmente alla domenica siamo pronti per assistere al Gran Premio, il culmine di ogni weekend targato Formula 1. Le regole dettano il comportamento dei piloti in gara. Ad esempio, la F1 è uno sport senza contatto e i piloti non possono spingere un avversario fuori dalla pista. Ogni pilota deve inoltre mantenere almeno una ruota entro la linea bianca dipinta che definisce i limiti della pista. Dopo tre superamenti di questi "confini del tracciato" al quarto si ottiene una penalità in termini di tempo.
Mentre altre regole sono più procedurali come l'obbligo di utilizzare almeno due set di pneumatici diversi durante la gara e il mantenimento di una quantità di carburante sufficiente per consentire alla FIA di analizzare un campione dopo la conclusione del Gran Premio.
I quattro pneumatici di una vettura di F1 sono disponibili in cinque varianti note come mescole, e si dividono in tre categorie. Slick, Intermedie e Wet. In condizioni di asciutto, i piloti gareggiano con pneumatici senza battistrada, detti appunto slick e sono disponibili in mescole morbide, medie e dure. Le rosse sono le più tenere disponibili e offrono maggiore aderenza ma minore durata, poi si passa alle gialle, una via di mezzo, e infine troviamo le bianche, le più dure della gamma offerta dal fornitore unico Pirelli. Esistono anche pneumatici da bagnato e intermedi, ma questo tipo di gomme scanalate vengono utilizzate solo quando piove o la pista è umida a causa di precipitazioni precedenti.
La corsia dei box, detta anche Pit Lane, ospita tutti e dieci i team di F1 in gara e rappresenta l'unico punto in cui altri componenti del team, oltre al pilota, può toccare la vettura una volta iniziata la gara. È qui che, durante la gara, una squadra cambia i pneumatici, esegue eventuali riparazioni o apporta modifiche rudimentali all'assetto della vettura per migliorare le prestazioni.
Per accedere durante un GP alla corsia dei box le vetture devono inserire obbligatoriamente un limitatore di velocità. Nella maggior parte degli eventi la soglia limite è di 80 km/h in ogni sessione, mentre in alcuni circuiti il limite è ancora più basso e arriva a toccare i 60 Km/h. Se un pilota viene giudicato colpevole di eccesso di velocità riceverà una multa di 100 euro per ogni km/h al di sopra del limite rilevato dall'autovelox, fino a un massimo di 1.000 euro, oltre a una penalità in termini di secondi da scontare nella succesiva sosta o sul tempo totale.
Inoltre, il pilota, e tutto il suo team, dovranno stare attenti a non rilasciare la vettura in condizioni non sicure andando ad ostacolare un concorrente che sopraggiunge in corsia, pena l'applicazione di una penalità.
Parlando invece di pit stop, un pilota può effettuare tutte le soste che desidera durante una gara, ma è un'operazione che richiede molto tempo ed i team cercano di ridurre al minimo il numero di pit stop.
Allo stesso modo, una sosta ai box può durare tutto il tempo necessario, poiché non ci sono limiti di tempo massimi, ma un pilota vorrà rimanere nella corsia dei box per il minor tempo possibile così da non perdere troppe posizioni rispetto agli avversari. Tuttavia, per motivi di sicurezza, sono previsti dei limiti di tempo minimi, nel tentativo di ridurre la probabilità di errori quando gli addetti ai box si affrettano a fare il pit stop più veloce possibile. Devono infatti trascorrere almeno 0,15 secondi tra l'aggancio delle ruote da parte dei meccanici e la caduta a terra della vettura e altri 0,2 secondi prima che il pilota lasci l'area dei box.
Un'altra parola di origine francese usata in F1 è parc fermé, ovvero Parco Chiuso. Questa condizione serve per impedire ai team di modificare le loro auto e scatta subito dopo aver terminato le qualifiche, il che significa che l'assetto di base della vettura rimane lo stesso dal sabato alla domenica.
In regime di parco chiuso sono consentite solo piccole modifiche rivolte alla sicurezza come lo svuotamento/riempimento dei liquidi. I team devono effettuare queste operazioni in presenza di un commissario tecnico della FIA che controlli il lavoro. Se si dovesse infrangere il Parc Fermé si andrebbe automaticamente in penalità. In un weekend Sprint, il parco chiuso inizia con le qualifiche e continua per la Sprint e il Gran Premio.
Il DRS, acronimo di Drag Reduction System, è stato introdotto nel 2011 e si riferisce a un meccanisco nell'ala posteriore che alza il profilo superiore riducendo la resistenza dell'aria quando una vettura di F1 sfreccia sul circuito. Riducendo la resistenza aerodinamica, una vettura di F1 può viaggiare più velocemente di quanto farebbe altrimenti, rendendo più facile avvicinarsi a qualsiasi pilota concorrente la cui vettura non utilizza il DRS.
Questo sistema è utilizzabile solo nelle "zone" designate, solitamente i tratti rettilinei della pista, e il pilota non può attivare il sistema in nessun altro punto del suo giro. Durante le prove libere e le qualifiche, il DRS è disponibile per i piloti ogni volta che entrano nella zona DRS. Tuttavia, per beneficiare del sistema in gara, i piloti devono trovarsi a meno di un secondo dalla vettura che li precede in un punto di rilevamento prima dell'inizio della zona. La vettura che precede può essere l'avversario che si sta inseguendo o un pilota doppiato che si trova un giro dietro.
Per classificare i piloti e le squadre nel corso della stagione è previsto un sistema di punteggio per i primi 10 classificati di ogni Gran Premio. Se un pilota vince una gara, ottiene 25 punti per sé e per la scuderia per cui guida, da aggiungere al proprio bilancio stagionale. Ci sono 18 punti per il secondo posto, 15 per il terzo, 12 per il quarto, 10 per il quinto, 8 per il sesto, 6 per il settimo, 4 per l'ottavo, 2 per il nono e 1 per il decimo posto.
Un punto aggiuntivo è disponibile per il pilota che fa segnare il giro più veloce in un Gran Premio, ma solo se arriva tra i primi dieci. L'unica altra opportunità di ottenere punti si presenta nei già citati weekend Sprint, dove nel 2023 i primi otto classificati ottenevano punti, con il primo posto che raccoglieva 8 punti e l'ottavo che ne portava a casa uno. Alle squadre vengono assegnate i punti che i due piloti ottengono in gara, il che significa che in un weekend di gara standard per i team sono in palio 44 punti se i due piloti si piazzano al primo e al secondo posto e uno di loro è autore del giro più veloce.
Se avete mai seguito una qualsiasi gara motoristica, a quattro o due ruote, sapete bene che i commissari di pista sventolano spesso delle bandiere per dare ai piloti un'indicazione visiva della situazione, e la F1 non fa eccezione. Sebbene tutte le vetture siano dotate di sistemi radio e di informazioni che vengono trasmesse ai piloti durante il giro del circuito, il sistema delle bandiere, integrato da pannelli a LED nell'era moderna, è un modo infallibile per rendere tutti i piloti consapevoli dello stato della pista.
Le bandiere sono di nove tipi e si dividono in:
indica che un pilota deve essere consapevole di un incidente davanti a sé, per il quale potrebbe essere necessaria un'azione di evitamento, e non deve sorpassare. Quando un commissario sventola una sola bandiera gialla, il pilota deve rallentare a causa del pericolo imminente, ma se sventola due bandiere gialle, questo denota un incidente più grave per cui il pilota deve prepararsi a fermarsi.
La bandiera verde è l'antitesi di quella gialla e indica al pilota che la pista davanti a lui è libera da incidenti e che può guidare o correre a tutta velocità. La bandiera verde di solito segue la bandiera gialla per indicare al pilota che l'area dell'incidente è alle sue spalle e che può correre liberamente dal punto in cui il commissario sventola la bandiera verde.
Se le condizioni della pista raggiungono un livello tale da rendere la guida non sicura, a causa delle condizioni atmosferiche, di un incidente o altro, le bandiere rosse sventolano a ogni postazione dei commissari per informare tutti i piloti che devono procedere con cautela e tornare ai box.
Un pilota vedrà una bandiera blu per avvertire che qualcun altro più veloce si sta avvicinando da dietro e deve essere consapevole della sua presenza. Nelle prove libere e nelle qualifiche, può trattarsi di un avversario che sta facendo un giro veloce mentre lui che la riceve sta viaggiando più lentamente, mentre in un Gran Premio indicano che l'auto dietro si sta avvicinando per "superare ulteriormente" un pilota, il che significa che ha completato un giro supplementare o più della pista, e il pilota deve lasciarla passare il prima possibile. Il controllo di gara penalizzerà i piloti per aver ostacolato gli avversari se ignorano tre bandiere blu successive durante la gara.
Se un pilota guida in modo antisportivo, tagliando una curva o essendo troppo aggressivo con gli altri piloti, una bandiera bianca e nera avverte che il suo comportamento deve cambiare o rischia la squalifica.
Il livello successivo alla bandiera bianca e nera è la bandiera nera, che indica che gli standard di guida di un pilota sono troppo bassi e che il controllo di gara lo ha squalificato dalla gara. Il pilota che la riceve deve tornare ai box immediatamente.
Chiamata affettuosamente "polpetta" per la somiglianza del cerchio arancione con il cibo, la bandiera nera con un disco arancione indica che un pilota ha un problema meccanico con la sua auto e deve rientrare immediatamente ai box per le riparazioni.
La bandiera con le bande rosse e gialle sta invece a significare che in quel determinato punto del tracciato dove viene sventolata è presente dell'olio, o altri liquidi, che rendono l'asfalto scivoloso e poco sicuro, i piloti devono dunque rallentare e prestare attenzione.
La bandiera a scacchi, la più associata alle corse, sventola al termine di una sessione per comunicare ai piloti che la sessione è terminata.
Calendario F1 2024
Scuderie F1 2024
Classifica piloti e classifica costruttori F1 2024
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