L’età è solo un numero quando la dedizione, la passione e la classe restano intatte. Carlos Sainz senior a 61 anni si è aggiudicato l’edizione numero 46 della Parigi-Dakar per la quarta volta dopo i trionfi del 2010, 2018 e 2020.
In questi anni suo figlio ha dimostrato di non essere un fortunato figlio d’arte riuscendo a coronare il sogno riservato a pochi eletti: sedere al volante delle monoposto del Cavallino Rampante. Padre tempo ci dirà se Carlos junior riuscirà a raggiungere i successi del padre, ma siamo certi che nel DNA dei Sainz c’è la ferma convinzione nei propri mezzi.
Quella che sta per iniziare è una stagione molto delicata per il pilota iberico. Sia Carlos che Charles Leclerc sono in scadenza di contratto e dai rumors sempre più insistenti la proposta del team di Maranello è un chiaro segnale su quale “cavallino” intende puntare il management della rossa per le prossime stagioni.
In questo contesto sono molto interessanti le parole di Lapo Elkann. Il nipote dell’avvocato Agnelli ha un rapporto speciale con i rally e la Dakar in quanto la moglie Joana Lemos ha corso e vinto la classica gara a tappe nel 1997.
In merito all’ennesimo successo di Sainz sr Elkann ha dichiarato:”La famiglia Sainz è incredibile, tale padre tale figlio con una grande unione familiare.”
In merito al futuro di Carlos jr, Lapo è molto fiducioso:”La speranza è che diventi altrettanto bravo quanto il padre perché sono due grandi persone. Il padre è una leggenda e mi auguro che lo diventi anche il figlio.”.
Un attestato di stima che difficilmente si riserva ad un pilota poco considerato o demansionato a seconda guida. Il peso specifico dei giudizi del fratello del presidente della Scuderia Ferrari è prossimo allo zero tuttavia potrebbe essere il riflesso della percezione che i manager della gestione sportiva hanno del pilota madrileno.
La durata del prolungamento contrattuale chiarirà definitivamente se Carlos potrà entrare nella leggenda al pari del padre, e se lo farà con la Ferrari.