Finisce qui l'anomala avventura del due volte campione del mondo con la McLaren Mercedes: il mercato si mette notevolmente (e nuovamente) in moto

02/11/2007 Tempo di lettura: 4 minuti
La notizia è arrivata, come un fulmine, ma non a ciel sereno: Fernando Alonso non è più pilota della McLaren Mercedes. Un’avventura durata davvero poco, un matrimonio celebrato con un anno di anticipo, quando ancora era la fine del 2005 e lo spagnolo, fresco campione del mondo, aveva firmato con Ron Dennis pur dovendo ancora disputare una stagione in Renault. Nel corso dell’estate ci si era abbondantemente resi conto che Fernando e la McLaren erano, come si suol dire, “arrivati alla frutta”, ma in tanti si domandavano come si sarebbe potuto risolvere il problema delle salatissime penali in caso di partenza dello spagnolo dal suo team. Oggi si può dire “no problem”: la separazione è avvenuta consensualmente, quindi con accordo di entrambe le parti e nessuna liberatoria da pagare.
Più che domandarsi chi sarà il fortunato sostituto dell’ex campione in carica sul sedile della sua freccia d’argento, stuzzica (ovviamente) molto di più chiedersi dove possa approdare Alonso per la prossima stagione: la Ferrari, unica alternativa valida quanto a massima competitività, è esclusa per via del rinnovo di Massa per altri tre anni, di cui avevamo già accennato nel weekend conclusivo della stagione. A Maranello hanno tagliato le gambe alle speranze “segrete” di Fernando, anche perché Massa è un ottimo pilota e la coppia formata dal brasiliano e da Raikkonen sembra molto equilibrata. In altri termini, se alla McLaren hanno cercato e avuto coppie come Prost-Senna e Alonso-Hamilton, in Ferrari sanno bene che la coppia Raikkonen-Alonso potrebbe paradossalmente essere poco produttiva e ripetere i disastri avvenuti in questo 2007 nel team di Ron Dennis.
Le possibilità per Fernando sono in realtà tante, ma nessuna è davvero incoraggiante: si parla di quattro team, ovvero Renault, Toyota, Williams e Red Bull. Con il team francese, tutti lo sanno, lo spagnolo ha conquistato i suoi due titoli iridati e chiuso di fatto l’era di Michael Schumacher, ma la Renault di oggi non può offrire ciò che gli ha dato nell’epoca d’oro, almeno per il momento. La Toyota, che sarebbe disposta a pagare cifre da capogiro pur di avere Alonso con sé, purtroppo non ha bisogno di presentazioni: è nota la difficile situazione in cui il team si trova da tempo, pur avendo il budget più alto dell’intero Circus.
Lewis Hamilton, quindi, diventa re incontrastato del suo team, padrone di una fiducia e di un sostegno che pochi piloti riescono di norma a ricevere dalla propria squadra. Del resto, in un’intervista nel corso degli ultimi appuntamenti stagionali, l’inglesino volante lo aveva detto chiaro e tondo: per Alonso, in McLaren, non c’era più posto. Parole pesantissime, che escono di bocca solo a chi sa di poterle dire senza doversi preoccupare delle conseguenze. L’annuncio di oggi, che dà l’ultimo (?) scossone a questa incredibile stagione 2007, è solo l’ufficializzazione di un divorzio che era nell’aria da ben più tempo…