La Formula 1 sembrava ormai in un limbo, pronta ad affrontare i prossimi anni di dominio Red Bull-Verstappen senza una vera prospettiva fino al 2026. E invece ieri è arrivata la notizia bomba del trasferimento di Hamilton a Maranello, che di sicuro crea alte aspettative per la stagione 2025. Chi è appassionato di motorsport, prima che di un pilota o una squadra in particolare, sa l'importanza di questo passaggio, ben evidenziata anche dall'intervento di Jean Alesi al Corriere della Sera.
"L'ingaggio di Hamilton vale come segnale molto rilevante per l'intera F1, per ogni vero appassionato, perché genera un abbinamento formidabile, atteso per altro da molti tifosi del Cavallino. Un marchio che ha fatto la storia delle corse che si lega a un campione di eccezionale prestigio. Lo spessore di Lewis mi fa pensare a quello di Schumacher, in termini di personalità e carisma, con tutto il rispetto per Fernando Alonso e Sebastian Vettel che pure arrivarono a Maranello carichi di titoli e di una reputazione di primissimo ordine. Dunque, mi aspetto un'avventura elettrizzante, rinnovata corsa dopo corsa, attorno alla quale si concentrerà un interesse universale", ha scritto l'ex pilota.

Un pensiero del francese è stato riservato anche a Carlos Sainz, per il quale la Ferrari non ha fatto nemmeno un comunicato ufficiale. Lo spagnolo ha dovuto mettere personalmente qualche parola nelle sue storie di Instagram come addio al team a cui ha dato la sua unica vittoria nel 2023: "Dico: benissimo che arrivi Lewis, anche se sono molto dispiaciuto per Carlos Sainz, il cui comportamento e rendimento in questi anni sono stati più che positivi, persino sorprendenti. Risultati, competitività e disciplina. Forte e corretto. Un vero signore del motorismo che a questo punto si trova in una situazione scomoda e immeritata. Anche se sono convinto che troverà altre nuove opportunità, viste le sue doti, il prestigio accumulato correndo al fianco di Leclerc".
Allo stesso tempo, l'ex atleta ha voluto zittire le polemiche sul fatto che Leclerc non sarà al centro di Maranello: il monegasco sapeva dell'arrivo di Lewis quando ha firmato il rinnovo, ma ha capito che quello che importa è l'interesse della squadra. Le gerarchie si faranno in pista. "A proposito di Charles: credo sia consapevole del fatto di trovarsi tra un anno al fianco di un pilota forte agonisticamente, fortissimo sul piano dell'intelligenza applicata alle corse e, in aggiunta, gigantesco se pensiamo al suo valore mediatico. Hamilton credo riesca a mettere in ombra chiunque. Di contro Leclerc ha testa e talento per giocare le proprie carte. Che poi, intendiamoci, la questione «prima guida» oggi costituisce un argomento senza alcun senso. Non è più come ai miei tempi: per un team - qualunque team - è tecnicamente impossibile mettere in pista vetture diverse tra loro se pensiamo a come i telai, i motori, vengono realizzati. Per questo credo che saranno le qualifiche, le gare a dettare una gerarchia interna, cosa che renderà, se possibile, ancora più avvincente questo confronto di altissimo livello dentro la Ferrari"
"Comunque, mi viene in mente un'ultima considerazione da aggiungere quasi come una battuta finale: Michael Schumacher, per come lo conosco, per come pensava e agiva, Lewis Hamilton, in squadra, al suo fianco, non lo avrebbe voluto mai", ha concluso Alesi.
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