E’ iniziato il quinto weekend di gara della stagione 2008, ed è iniziato con una notizia che purtroppo è specchio della difficoltà a “sopravvivere” nel mondo della Formula Uno “post-moderna”. Sono state venti le monoposto che hanno preso parte al venerdì di libere del Gran Premio di Turchia a Istanbul. Dieci team, non più undici: la Super Aguri, per assenza di fondi e per i mancati accordi con più di una società per la rilevazione e la “rianimazione” finanziaria del team, non schiererà le sue vetture sull’asfalto del circuito turco e, molto probabilmente, neanche sulle altre rimanenti piste del calendario 2008 e di quelli futuri. Uno scenario che si profilava da un po’ di mesi, già dagli albori della stagione, ma che poteva essere fermato in tempo con adeguati interventi e accordi. Una situazione quasi normale se consideriamo che a “resistere” (cioè a non cambiare nome e gestione, o a non chiudere baracca) sono rimaste solo le tre scuderie storiche: Ferrari, McLaren e Williams…
Il venerdì della Turchia si conclude nel modo ampiamente pronosticato dopo l’appuntamento in Spagna: le Ferrari sono dominatrici indiscusse. Nella prima ora il tempo più veloce è stato quello di Felipe Massa, mentre Raikkonen ha avuto problemi al cambio che ne hanno fortemente rallentato il lavoro. Nel corso della seconda ora è stato proprio il finnico a registrare il crono più rapido della sessione, seguito a pochi centesimi da Lewis Hamilton, distante dalle rosse per tutto il tempo (tranne il guizzo finale che lo ha portato dietro Kimi). Terzo tempo per Massa, seguito da Coulthard e Kovalainen, già in forze e in ottime condizioni dopo lo spaventoso crash di due settimane fa al Circuit de Catalunya. Nono tempo per Fernando Alonso, quattordicesimo per Fisichella e diciannovesimo per Webber, protagonista di un incidente non da poco ad inizio sessione.
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