Era dall’ottobre 2006 che non vinceva più un team all’infuori di Ferrari e McLaren. Per essere precisi dal gran premio del Giappone in cui il romantico e irresistibile sogno iridato dell’ottavo titolo in chiusura di carriera di Michael Schumacher sfumava tristemente insieme al retrotreno nebuloso della sua monoposto. Doppietta secca: Kubica/Heidfeld. La Bmw firma una gara storica, l’appuntamento delle prime volte: prima vittoria di Robert Kubica in Formula Uno, quindi prima vittoria di un polacco. Prima vittoria della Casa bavarese nata dall’unione con l’ex team Sauber, prima doppietta per il marchio tedesco. Proprio qui, in Canada, a Montreal, dove lo scorso anno era Hamilton a godere del suo primo, promettente trionfo in carriera nella categoria massima. Proprio qui, sul tracciato che porta il nome dell’indimenticato e indimenticabile Gilles Villeneuve, sul quale (sempre nella passata stagione) Robert subì un incidente gravissimo, probabilmente il più spaventoso di questi ultimi anni…
Il piccolo grande regalo è arrivato da Lewis Hamilton, incredibile protagonista di un errore da principianti (lui ormai non dovrebbe esserlo…), autore di una distrazione (?) costata cara non soltanto a lui, ma anche e soprattutto allo sfortunato e non colpevole Kimi Raikkonen. Ed è qui che certi regolamenti attuali della Formula Uno dimostrano in pieno splendore di essere cervellotici, generatori di confusione. Un semaforo rosso che non doveva esserci, lo stesso semaforo in uscita dalla pit-lane che lo scorso anno costò a Massa una “bella” penalizzazione. Per non ricadere nel tranello subito dal suo compagno di squadra, Kimi (in regime di safety car ed entrato in pit-lane con diversi piloti, incluso Lewis) si è fermato giusto in tempo. Giusto in tempo per essere tamponato da Hamilton, più lento nella sosta e quindi sopravanzato da Raikkonen in corsia box. Effetto: ritiro immediato per entrambi. Il povero finnico ha messo fuori la solita calma, un’educata protesta che sa di umiliazione per il giovane collega Lewis. Umiliazione sicuramente evitabile. I maligni si saranno chiesti se sia stata mera casualità la sterzata di Hamilton che ha dirottato la sua McLaren sulla rossa numero uno e non sulla Bmw di Kubica (che poi appunto sarebbe andato a vincere meritatamente il suo primo gp…).
La vicenda, destinata a far discutere parecchio, è ingarbugliata (cosa non lo è ormai nella Formula Uno odierna??) e sarà oggetto di analisi da parte dei commissari a gara conclusa. Qualcuno ipotizza già una penalità per Hamilton; probabilmente il tutto terminerà con tante polemiche e altrettante scuse nei confronti di Raikkonen. La gara della Ferrari, comunque, è stata in piccola parte salvata dalla rimonta di Massa, che per un inconveniente tecnico dei box ha dovuto effettuare una sosta in più. Senza il contrattempo avrebbe potuto concludere non in quinta posizione, bensì più avanti. Adesso Kubica è inaspettato leader della classifica! Dietro di lui, a quattro lunghezze e a pari punti, Hamilton e Massa, che ha superato il compagno di squadra, fermo a quota 35 punti da ben due gare. Se non altro Kimi si può consolare con il fatto che è stato l’autore del giro più veloce in gara, primato che gli appartiene da ben quattro gran premi consecutivi. Tra due settimane si va in Francia. Per la Ferrari la riscossa non si può più rimandare.
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