Mini punta al titolo 2024: «Sono tornato in Prema. L'obiettivo è sicuramente il campionato»
27/02/2024 17:05:00 Tempo di lettura: 9 minuti

Gabriele Minì, pilota diciottenne di origini siciliane, è stato recentemente protagonista di uno speciale realizzato da Sky Sport nella quale ha parlato del suo passato e degli obiettivi che ha per la stagione 2024 che scatterà già giovedì in Bahrain. Di seguito vi riportiamo le sue parole.

Minì è pronto per lottare

Mini punta al titolo 2024: «Sono tornato in Prema. L''obiettivo è sicuramente il campionato»

Minì per la stagione 2024 ha deciso di tornare in Prema, team italiano con il quale aveva già corso all'età di 15 anni, stagione nella quale aveva anche vinto il titolo della Formula 4 italiana. Rispondendo alla domanda se anche in questo 2024 l'obiettivo fosse il titolo di F3 il palermitano ha risposto dicendo: "Intanto si ritorna in famiglia, si ritorna in Prema, nel team con cui ho vinto il campionato di Formula 4. Quest'anno l'obiettivo è sicuramente quello di lottare per il titolo".

"Ci vuole del tempo per abituarsi alla macchina. È un team diverso, una vettura diversa con dei setup e dei modi di lavorare differenti, però fin dai test è andata abbastanza bene. Bisogna continuare a lavorare duramente e far si che saremo pronti per l'inizio di stagione. Quello che si cerca in una macchina è un po' la complessività, dunque l'essere veloci però senza avere troppo degrado".

Gabriele lo scorso novembre è anche volato a Macau per disputare quello che viene definito il "Mondiale della Formula 3" ovvero il GP di Macau. Al debutto su quel tracciato più tecnico il giovane pilota si è comportato molto bene dando prova delle sue abilità. Parlando di quel fine settimana ha risposto così: "Ovvio. Macau è una gara speciale, un tracciato iconico e sicuramente non facile da affrontare. Siamo andati bene fin da subito e abbiamo dimostrato un'ottima velocità al giovedì e al venerdì. È mancato qualcosina durante le gare per riuscire a portare a casa le vittorie però comunque abbiamo lottato sempre per le posizioni di testa".

Tornando a parlare invece del campionato 2023 di Formula 3 Minì ha avuto molta sfortuna e, a causa di diverse penalità, ha perso molti punti. Una vittoria prestigiosa è però arrivata, quella della Feature Race lungo il tracciato di Monaco: "Come ho detto in diverse interviste, se si dovesse scegliere l'unica vittoria da fare in un anno, sarebbe sicuramente quella di Monaco. Purtroppo in Bahrain eravamo partiti con il piede giusto, riuscendo a portare a casa la prima posizione in pista, ma poi a causa di una penalità non è stato così, però siamo riusciti a riprendercela due round dopo a Monte Carlo seguendo anche il podio fatto a Melbourne quindi credo sia stato un inizio di stagione fantastico".

Mini punta al titolo 2024: «Sono tornato in Prema. L''obiettivo è sicuramente il campionato»

Scegliendo invece la più grande sorpresa e la più grande delusione Gabriele ha risposto: "La più grande sorpresa credo sia stata la nostra velocità iniziale in qualifica. Sapevamo di essere veloci sin dai test pre stagionali, però credo che fare tre top tre nelle prime gare, tra cui due pole position, sia stata una bella sorpresa. La più grande delusione invece diciamo che ci sono stati molti eventi che non ci hanno portato a raggiungere il risultato che volevamo, ma credo che la più grande sia stata quella del Bahrain. Dopo aver preso la vittoria, vedersela portare via è stato molto doloroso".

Molti piloti hanno dei riti scaramantici prima di iniziare una gara, interrogato su questo Minì ha poi detto: "Diciamo che ho delle abitudini come ad esempio stringere le scarpe sulla ruota sinistra prima di entrare in macchina, salire sempre dal lato sinistro, ma comunque sono delle routine che faccio ma non per scaramanzia, ma solo perché ho sempre fatto così e non voglio cambiarlo".

Iniziando poi a parlare del suo passato, fin dal debutto sui Kart, il palermitano ha dichiararo: "Io credo che non sia stato deciso inizialmente da me ma dai miei genitori quando mi regalarono un Go Kart. Tutto iniziò per gioco, come credo per la maggior parte dei casi. Diciamo che con il passare degli anni abbiamo poi capito che andavamo abbastanza bene e non c'è stato un momento in cui abbiamo detto devo fare il pilota. Credo ci sia stato soltanto un continuo di far ciò che ci piaceva e questo ci ha portato qui. Sin da piccolo è sempre stato l'unica cosa che mi piaceva tantissimo fare e come ho detto ho solo continuato a farla".

"Mio padre correva anche lui e quando non ero a correre con i Go Kart ero a guardare lui negli slalom alla partenza o durante il percorso e vedevo le macchine sfrecciare quindi diciamo che tutta la mia vita è stata caratterizzata da questo".

Spontandosi sull'argomento scuola gli è poi stato chiesto se si vedesse prima laureato o prima in Formula 1. Questa è stata la risposta del palermitano: "Non credo sia una domanda facile alla quale rispondere. L'una è la conseguenza dell'altra. Se dovesse andare tutto bene con il motorsport si spera di essere in Formula 1, ma come ha detto non è facile perché ci sono moltissimi piloti che vogliono andarci. Se dovesse andare male con le gare magari potrò cambiare percorso e andare a laurearmi a scuola quindi come detto una è la conseguenza dell'altra".

Come ultimo argomento è poi stato affrontato il suo inserimento all'interno dell'academy Alpine e in cosa lo aiutano per la sua carriera. Minì parlando di questo ha detto: "Sono da molto parte della famiglia Alpine e anche di quella All Road di Nicholas Todt e entrambi mi stanno dando un grandissimo supporto ed è grazie a loro se oggi sono qui e sto riuscendo a correre. Credo che non abbiano una ricetta particolare. Cercano di coinvolgere i piloti nelle attività che si svolgono in pista, e questo aiuta molto a crescere sia da un punto di vista lavorativo che personale. Vedere come lavorano persone con più esperienza e più adulte, riuscire anche ad avere dei discorsi con i piloti stessi di Formula 1 è una cosa che ci aiuta immensamente. Come detto dunque non c'è una ricetta particolare, ma quello che fanno è cercare di portarci a contatto con quelli più esperti di noi".

"Ho avuto modo di conoscere Esteban e Pierre, ovviamente non c'è mai stata l'occasione di andarci a cena o di uscirci, però ho avuto l'opportunità di seguire i loro debriefing e i loro discorsi, parlare anche con gli ingegneri stessi e magari capirne un po' le loro caratteristiche, ma anche di guardare le loro telemetrie e capire quindi cosa fanno in ogni curva con i pulsanti, con l'acceleratore, il freno e il volante. Li conosciamo più dal punto di vista sportivo che personale".

In conclusione all'affermazione "Completa la frase: Gabriele Minì nel 2024 vuole...", il palermitano ha risposto senza esitazione: "Vincere il campionato".

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Foto copertina twitter.com

Foto interna twitter.com

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