Ci siamo. La storia del nostro presente e i limiti finanziari del mondo iniziano a incrociarsi in pieno anche con la Formula Uno, che cambia ancora una volta il suo aspetto per tramutarsi in qualcosa di (si spera) duraturo e stabile: venerdì 12 c’è stata la riunione del Consiglio Mondiale Fia e della Fota (la neo-associazione dei Costruttori capeggiata da Montezemolo) per definire le nuove caratteristiche economiche del futuro (immediato e non solo). Per prima cosa le grandi Case partecipanti al campionato hanno fatto di nuovo la voce grossa affinchè non si concretizzasse l’eresia del motore unico, ottenendo in pieno che questa soluzione venisse scartata immediatamente. Ma ovviamente non è finita: il regime massimo di rotazione dei motori sarà 18.000 giri (per allungare la vita del propulsore) e la vita di un motore dovrà salire a tre gran premi (e non più due, come finora). In totale saranno usati venti motori a stagione da ogni scuderia. Ulteriori forti limitazioni per i test: le prove private verranno ulteriormente ridotte e coincideranno con lo svolgimento delle libere nei weekend di gara. Il Kers non sarà obbligatorio e, in chiave futura (dopo il 2010) si parla di abolire anche le soste ai box e diminuire la durata dei gran premi. Nel 2013 potrebbe debuttare una nuova generazione di propulsori che utilizzerà un sistema progettato per riasparmiare energia, con una strizzata d’occhio verso la produzione automobilistica di serie. Le basi del futuro della categoria, sia immediato che meno vicino, sono state gettate.