19/04/2009 Tempo di lettura: 4 minuti
Sebastian Vettel è l’eroe di Shanghai, il secondo vincitore della stagione, il nuovo e improvviso rivale (per il momento) della Brawn Gp. Seconda vittoria per il giovane tedesco, che partiva dalla pole position; prima vittoria per la Red Bull, che, proprio come la Brawn, ha esordito nel mondo dei vincenti con una doppietta (ma dopo ben oltre settanta gare disputate…). Così come a Monza nella passata stagione, il giovanissimo driver tedesco (ancora deve compiere 22 anni!) ha incantato tutti sotto l’acqua interminabile che ha bagnato dall’inizio alla fine il circuito cinese. Condizioni difficili, particolari, dove senza traction control affiora prepotentemente la possibilità di sbagliare, insieme all’abilità dei piloti. E’ in queste condizioni che Sebastian ha dato il meglio, complici le innovazioni aerodinamiche che il geniale Adrian Newey ha messo in atto sul progetto della monoposto 2009. Progetto che, pur senza i celebri diffusori, ha oggi stracciato la concorrenza in modo quasi imbarazzante, rifilando in alcuni momenti della corsa anche due o tre secondi al giro alla maggior parte dei rivali!
E il momento sempre più nero della Ferrari avanza: ancora zero punti, con problemi gravi di affidabilità e il mancato uso del Kers, che d’ora in avanti invece servirà su più circuiti. Felipe Massa è stato autore, fino al momento dell’inaspettato e drammatico ritiro a metà gara, di una corsa strepitosa. Con una F60 pesante per il gran carico di benzina ha attaccato tutti e si è portato in terza posizione, lì dove c’era stata la neutralizzazione della safety car, in pista la seconda volta (dopo la partenza guidata proprio dalla safety). Alle spalle dei primi e con una tattica rivelatasi ottima per le condizioni meteo, la sua F60 “è morta” nel pieno del rettilineo più lungo del mondiale, molto probabilmente per un guasto di natura elettrica che ha spento il motore all’improvviso. Una situazione, magari è inutile dirlo, che pesa moltissimo e riporta le Rosse ai minimi storici di sempre, con i primi tre gran premi a quota zero punti! Se non fosse stato per la sfortunata uscita di pista di Sutil, settimo con la Force India, la Ferrari sarebbe rimasta da sola a quota zero nel campionato riservato ai Costruttori. Sì, perché anche Kimi Raikkonen non ha potuto molto contro i problemi di oggi: meno incisivo del compagno per presunti cali di potenza del propulsore, si è ritrovato quasi nelle retrovie dopo la sosta ai box. Il lato positivo, se si vuole vedere tutto sotto un altro punto di vista, è duplice: più in basso di così non si può e non si deve scendere; d’altro canto, la Ferrari ha mostrato comunque una fetta di ritrovata competitività, segno di possibile ripresa. Tra cinque giorni i motori si riaccenderanno a Sakhir per il fine settimana di gara del Bahrain, dove il Cavallino può fare bene per via degli ottimi test condotti nel corso dell’inverno. Intanto godiamoci i duelli inediti che questo mondiale sta proponendo, anche perché il livellamento delle prestazioni sta arrivando al galoppo e si farà sentire presto.

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