25/07/2009 Tempo di lettura: 4 minuti
Tragedia sfiorata nel corso delle qualifiche odierne all’Hungaroring. Alla fine del Q2, quando tutto sembrava pronto per la parte finale delle prove ufficiali, Felipe Massa ha avuto un incidente a dir poco inquietante. Tutto è partito dalle immagini della Ferrari numero 3 ferma a bordo pista, incastrata sotto il muro protettivo di pneumatici. Un insieme evocativo che ha fatto tornare alla mente le stesse sequenze di dieci anni fa a Silverstone, quando Michael Schumacher ebbe l’incidente più grave della sua carriera in Formula Uno. Ancora una volta una Ferrari, ancora una volta quella maledetta angolazione d’impatto, la peggiore, quella frontale, in cui l’accelerazione negativa è più violenta e rapida che mai. La causa, però, si è potuta comprendere solamente osservando i replay della camera car: un detrito impazzito (una molla inspiegabilmente persa dalla Brawn del connazionale Barrichello, in quel momento più avanti di qualche centinaio di metri) ha incredibilmente e maledettamente colpito il casco di Felipe Massa, con una conseguente perdita della vigilanza che lo ha spedito dritto contro le protezioni ad una velocità abbastanza sostenuta. Una dinamica paurosa, figlia di coincidenze assolutamente rare e paradossalmente fortunata nella sua potenziale tragicità. Se quel detrito, dal peso oscillante tra i 600 grammi e il chilo, avesse colpito la visiera di Felipe e non il margine superiore/laterale sinistro del casco, si sarebbe consumato il dramma più totale. Già vissuto, tra l’altro, con la morte di Henry Surtees (figlio di John, iridato anni Sessanta con la Ferrari) in F2, deceduto di recente a soli 18 anni per una gomma fatale che lo ha colpito proprio sul casco, in gara. Il peso del detrito unito alla velocità può dare l’idea della violenza di un simile impatto, anche se si tratta di un oggetto dalle dimensioni minori, come per l’appunto una molla.
Felipe Massa comunque sta bene ma, ovviamente, non prenderà parte alla gara di domani (né verrà sostituito, il regolamento in questo caso non lo prevede) e verrà operato per trattare la frattura in zona sovraorbitaria, diagnosticata insieme ad una ferita e ad una commozione cerebrale. Tanta paura che alla fine si è sciolta con l’esilarante conclusione delle qualifiche, di difficile interpretazione a causa del mancato funzionamento del cronometro del circuito. Infatti un divertente Fernando Alonso, in parco chiuso, invece di esultare è andato a chiedere a tutti i colleghi del Q3 che tempo avessero fatto per avere un’idea più precisa della griglia di domani. La pole è stata sua, con 1’21’’5, crono identico a quello segnato da Kimi Raikkonen nel corso del Q1. Nonostante questo, il finlandese della Ferrari partirà settimo davanti al leader del mondiale Jenson Button. Accanto ad Alonso ci saranno le due Red Bull, sempre più costantemente nelle zone alte della classifica. Una delle due Brawn, invece (quella di Rubens), non è riuscita a superare il Q2. Ultimo di tanti campanelli d’allarme che adesso rischia di mettere in discussione la leadership delle vetture ex-Honda. Vettel e Webber sono all’attacco, i rivali sono avvertiti. Il pensiero più importante, però, va a Felipe Massa, che ci auguriamo sia presto nuovamente in pista.

Tutte le news, le foto, il meteo, gli orari delle sessioni ed i tempi del Gran Premio d'Ungheria 2009