26/07/2009 Tempo di lettura: 4 minuti
Pazza, pazza Ungheria. Dal difficile fine settimana magiaro esce vincente la carta jolly dello schieramento, la ritrovata McLaren del campione del mondo (finora) eclissato. Lewis Hamilton brilla come la stella della Mercedes e vince con autorità una gara tutt’altro che scontata, all’insegna del ritorno delle grandi, Ferrari e appunto McLaren.
Il dramma di Felipe Massa, però, rimane comprensibilmente un chiodo fisso, l’ossessione del pericolo che ritorna a volare nei cieli della Formula Uno, che a Max Mosley deve la sua grandissima evoluzione verso la sicurezza delle monoposto. Felipe non sembra in pericolo di vita, ma serviranno ancora un paio di giorni di coma indotto per via farmacologica al fine di uscire dal periodo critico e lasciare che le sue condizioni si stabilizzino su un livello di sicurezza maggiore. Intanto si ipotizza che il ritorno in pista del brasiliano sia improbabile prima della fine dell’estate, e le voci, si sa, impazzano. Le voci relative alla sostituzione temporanea della vettura numero 3, che per logica dovrebbe andare a Badoer o Genè, collaudatori e piloti della Rossa di vasta esperienza. Qualcuno ricorda che anche Michael Schumacher è attualmente sotto contratto in Ferrari, ma quest’idea avrebbe dell’incredibile…
Incredibili sono state anche le varie fasi della gara, con colpi di scena inattesi che hanno consentito a Lewis Hamilton di puntare al gradino più alto del podio. Fernando Alonso partiva in pole e sembrava in grado di gestire almeno la prima metà di gara al comando, ma una ruota avvitata male (anteriore destra) dopo la prima sosta è costata allo spagnolo la gara e alla Renault (sulla scia del dramma di sabato) la squalifica dal prossimo gran premio di Valencia per motivi legati alla sicurezza (la ruota, staccatasi secondo i commissari anche per negligenza, ha continuato la sua corsa sulla sabbia, ma sarebbe comunque potuta andare peggio). Poi il ritiro quasi inspiegabile di Vettel, che avrebbe dovuto approfittare della nuova defaillance della Brawn per guadagnare terreno sul diretto rivale Button. E invece Mark Webber, con un terzo posto perso a vantaggio di Kimi Raikkonen durante la sosta ai box, grazie a questo risultato, adesso si trova a 18,5 punti da Jenson! La leadership dell’inglese, perfetto sino a un certo momento della stagione, è sempre più potenzialmente in pericolo.
Straordinaria la gara dell’unica Ferrari in pista, che dedica questo secondo posto (miglior risultato della stagione, finora) alla guarigione di Felipe Massa. Costante e preciso Kimi Raikkonen, che dopo una partenza messa un po’ in dubbio dai commissari per un presunto doppio cambio di traiettoria, ha condotto un ottimo gran premio, favorito ancora una volta dall’aiuto del Kers in partenza e da un piccolo errore dei meccanici Red Bull mentre era ai box contemporaneamente con Webber, sorpassato in pit lane per un soffio. Il risultato del finlandese è comunque sub-judice. Nell’inusuale disegno dell’Hungaroring McLaren e Ferrari, come dicevamo all’inizio, sono davvero tornate. Brawn e Red Bull continuano la loro lotta, ma stavolta non al vertice. C’è però da scommettere che le vedremo ancora davanti, soprattutto l’aggressiva scuderia “energetica”. Importante sorpasso della Ferrari nel Costruttori ai danni della Toyota, che perde il terzo posto. Adesso ci sarà una pausa piuttosto lunga, ben quattro settimane, prima di riaccendere i motori a Valencia, verso la fine dell’estate. Nella speranza che Felipe Massa, sano e salvo, possa essere lì in mezzo a tutti, pronto di nuovo a lottare al meglio delle sue possibilità. Te lo auguriamo di cuore, Felipe.

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