30/08/2009 Tempo di lettura: 5 minuti
Spa è da diversi anni terra di dominio per Kimi Raikkonen. Il finlandese, un po’ come Michael Schumacher (scomodi ma necessari paragoni), sul tracciato più completo e affascinante dell’intero mondiale esprime il meglio di se stesso, superando così le difficoltà che una stagione come questa ha presentato dal principio. Oltre i problemi della F60, oltre le critiche, oltre il periodo buio che non lo vedeva vincitore da ben sedici mesi di fila, oltre il fantasma di Fernando Alonso che ormai è una certezza nel futuro Ferrari, c’è lui. C’è Kimi. C’è Iceman. C’è il suo ritorno, bello e quasi nostalgico, disegnato da una gara condotta subito in attacco e poi in impeccabile difesa. Era triste vedere Raikkonen senza il suo solito “abito”. E’ gioioso poterlo nuovamente vedere con la sua vera indole da pilota dietro le spalle.
C’è molta Italia nel gran premio di oggi. Protagonista non è solo la Ferrari, che per fortuna scongiura il rischio di essere come non è più stata dal ‘93 in poi, senza neanche una vittoria stagionale. Grande primattore, insieme a Raikkonen, è stato Giancarlo Fisichella. Anche lui splendente come ai bei tempi della Renault, come agli esordi nella seconda metà degli Anni ‘90. La Force India ha molto della McLaren, grazie al motore Mercedes in comune con la scuderia britannica. Questa partnership ha oggi iniziato a dare i suoi frutti più dolci e saporiti. Fisico non ha sbagliato nulla, ha portato al limite, mettendo costantemente il leader sotto pressione, la sua monoposto. Non si è risparmiato, ha dato il meglio, ha tirato fuori la grinta e la furia nate anche dalla frustrazione per le precedenti e deludenti prestazioni. Ci era arrivata vicina a Montecarlo lo scorso anno, questa nuova scuderia nata dalle ceneri della Spyker, della Midland e della Jordan. Era arrivata vicino ai primi punticini iridati con Adrian Sutil, quando fu proprio Kimi a spezzare le ali del sogno con una frenata scomposta fuori dal tunnel di Monaco. Adesso ci sono riusciti. Otto punti, tutti in un colpo solo, con un secondo posto considerato impossibile più che difficile, con il rammarico di Fisico di non aver ottenuto addirittura la vittoria.
Adesso la fantasia corre già a Monza, nella magia italiana di quell’autodromo carico di storia, testimone eccellente di scontri e vittorie, di battaglie e drammi. Tra due settimane la Ferrari sbarcherà lì da scuderia vincente e già da domani si troverà a dover compiere delle scelte. Perché le difficoltà di Luca Badoer non aiutano il Cavallino ad afferrare più punti possibile per il terzo posto finale. Eccezionale collaudatore, completo professionista del volante, il trevigiano ha un curriculum di tutto rispetto. Ma in Formula Uno serve molto allenamento ed una resistenza mentale che solo un pilota da corsa in piena attività può sviluppare. Ecco di nuovo l’impossibile che si colora di reale: Giancarlo sulla Ferrari, come se oggi fosse stata un’immaginaria doppietta. L’Italia deve molto alla Ferrari, la Ferrari deve molto all’Italia. Nella potenzialmente ampia rosa di nomi di candidati a prendere eventualmente il posto dello stesso Badoer a Monza, può spiccare un po’ di fantasia, un “ragionevole” seme di follia.
Sei vincitori diversi negli ultimi sei gran premi. Button sta sprofondando nella cronica mancanza di risultati di un certo peso. La sua leadership potrebbe essere sempre più in pericolo, anche se a cinque appuntamenti dalla fine. Gli avversari iridati, molti, avanzano stranamente quasi con cautela verso il feudo di Jenson, sprecando come ha fatto oggi Webber occasioni che potrebbero non ripetersi. Con delle premesse così, c’è la “solita” possibilità di sperare in un finale di mondiale tutt’altro che scontato…

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