13/09/2009 Tempo di lettura: 6 minuti
Dalla nebbia delle sorti iridate emergono a sorpresa le Brawn. Rubens Barrichello e Jenson Button dettano legge e mettono una seria ipoteca sul mondiale 2009, con la Red Bull che non è stata in grado di rispondere ed ha condotto un gran premio quasi anonimo, non all’altezza delle aspettative che si erano create.
E’ stato il gran premio dell’esordio di Fisichella sulla Ferrari, su quella F60 che rappresenta l’apice e al tempo stesso (probabilmente) l’ultimo dorato periodo della sua carriera in Formula Uno. Colori del casco nuovi su vecchio disegno, con il tricolore che svetta sulla calotta e che tinge anche le strisce laterali e posteriori, Giancarlo ha destato emozione sin da venerdì: un pilota italiano che esordisce in Ferrari a Monza è uno spruzzo consistente di orgoglio nazionale, la speranza di vedere il meglio di questo pilota a bordo della sua Rossa, quella Rossa che ha sognato dall’inizio, da sempre.
Non è stato un weekend facile per Giancarlo: dopo il lavoro del venerdì ha commesso un lieve errore nel bel mezzo delle libere del sabato. Quell’uscita alla Parabolica ha complicato tutto, privandolo della possibilità di sistemare l’assetto per le qualifiche. Qualifiche che sono state discrete, con il superamento del Q1 e il posizionamento in quattordicesima posizione. In gara Fisico si è sforzato parecchio ma a quanto pare il suo lavoro è stato vanificato da una manovra di difesa di Vettel, che ha danneggiato il suo risultato finale, comunque vicino alla zona punti.
Lewis Hamilton sembrava il predestinato alla vittoria. Sin dalle prove libere il campione del mondo in carica ha dimostrato una superiorità schiacciante, con tempi bassissimi e una vettura in grado di fare mezzi miracoli sui cordoli di Monza, stavolta “guarniti” con dei panettoni piuttosto alti posizionati dietro il profilo curvilineo degli stessi cordoli. Dopo la pole una partenza un po’ lenta ma con una decisa difesa gli ha permesso di non farsi superare da Raikkonen e di andare subito davanti a tutti. Lo stesso Kimi nello start ha superato Sutil, secondo sullo schieramento con una Force India ormai diventata da prime file della griglia.
Come un sottofondo pressoché invisibile, però, le Brawn costruivano da subito le basi di una vittoria che nessuno, all’inizio, aveva preso seriamente in considerazione. Con la tattica di una sola sosta (contro le due dei primi qualificati), Barrichello e Button hanno sopravanzato gli altri dimostrando quella superiorità che sembrava perduta e che di colpo è tornata. Con delle Red Bull così poco smaglianti, a quattro gare dalla fine, il mondiale diventa una questione tra i due piloti Brawn, con un Rubens in grande crescita, tornato quasi improvvisamente il ferrarista che vinse qui nel 2002 e nel 2004, gli anni magici della Rossa. Il divario tra lui e Jenson, in termini di classifica, è adesso di quattordici punti. Né molti, né pochi. Potevano essere anche di meno, questi punti di distacco, perché Hamilton, terzo fino a un giro dalla fine, stava prendendo Button. A quel punto una ruota della McLaren fuori dal cordolo ha deciso per tutti e ha mandato Lewis a muro, consegnando così a Raikkonen un terzo posto fino a quel momento divenuto insperato. Un po’ come l’uscita di Hakkinen dieci anni fa alla Prima Variante, l’ultima edizione in cui lì le curve erano in sequenza e non una soltanto. Quella volta Mika lottava per il mondiale e lacrime amare e quasi tenere rigarono il suo viso. Stavolta l’alfiere McLaren dei tempi attuali ha semplicemente abbandonato l’auto, senza troppe amarezze, quasi con il relax semi-divertito di chi non si sta più giocando il titolo da un pezzo e quindi non ha nulla da perdere. E, ancora come dieci anni fa, un ferrarista finlandese sale sul terzo gradino del podio (nel 1999 fu Salo, sostituto di Schumacher, a sua volta infortunato) per rendere comunque onore al fiume rosso che tradizionalmente e repentinamente invade il rettifilo di Monza…
Finale dolce per Barrichello, ma amaro per Vitantonio Liuzzi, in lotta in piena zona punti al suo esordio in gara con la Force India lasciata libera da Fisichella. Una prestazione straordinaria sia in prova che in gara, condita purtroppo da un guasto meccanico che lo ha costretto alla resa nel pieno della bagarre. E il “nonno” della categoria, il pilota con più presenze di tutti sulle spalle, può di nuovo sorridere dopo l’ultima gioia (forse anche la prima di quest’anno) di Valencia, tre domeniche fa. Può sorridere perché, comunque vada a finire, l’anno scorso non avrebbe scommesso neanche la polvere se gli avessero detto che nel 2009 avrebbe finito la stagione contendendosi il mondiale con il suo compagno di squadra… Schumacher, Alonso, Vettel e Barrichello: la lista dei vincitori delle ultime edizioni del gran premio monzese continua ad arricchirsi e a scrivere pagine del libro della Leggenda.