ESCLUSIVA - I piloti di F2 commentano Montecarlo, tra rischio e cautela
02/06/2024 18:20:00 Tempo di lettura: 3 minuti

La Formula 2 tra le strade di Monaco è stata la vera roulette, una di quelle corse che ti fanno capire quanto sia speciale correre per il Principato, nonostante le polemiche sul fatto che non si sorpassi. A vincere è stato Zak O' Sullivan, britannico della Williams Academy, che partiva dalla 15esima posizione. Per ottenere il suo primo trionfo nella categoria regina, il pilota ha fatto una strategia estremamente azzardata che, alla fine, ha ripagato: è rimasto fuori tutta la gara con le gomme dure e ha sfruttato una Virtual Safety Car uscita proprio al penultimo giro per fare la sosta obbligatoria e chiudere davanti a un infuriato Isaac Hadjar e un rassegnato, ma leader del campionato, Paul Aron. Una mano fortunata a tutti gli effetti. 

In occasione della conferenza stampa eravamo presenti anche noi di Formula1.it e abbiamo potuto fare una domanda ai ragazzi finiti sul podio, che hanno adottato strategie e scelte di guida diverse: A Monaco, la fortuna favorisce gli audaci o chi non prende rischi? "Dal punto di vista della strategia, partendo dietro dovevo essere coraggioso. Lo stesso devi fare in qualifica: dare tutto, essere sicuro di te stesso da flirtare con i muretti. In gara invece è come da altre parti, importa la gestione e il ritmo, anche se il circuito è più rischioso di altri, perciò bisogna fare attenzione", ha risposto il vincitore. 

"Questa pista ti costringe a stare vicino ai muretti, ma bisogna fare follie con cautela. È diverso per esempio da Macao, dove devi essere molto in ritardo con i freni", ha risposto poi Isaac Hadjar"La vostra macchina in qualifica doveva essere ottima se non avete rischiato", ha detto ridendo Paul Aron"Se non si spinge in qualifica non si parte davanti. I margini erano davvero ridotti e poi qui abbiamo i gruppi, perciò se perdi una posizione nel tuo tentativo alla fine saranno due. Dal mio punto di vista ho dato tutto nel primo e nel terzo settore e poi ho perso in quello di mezzo. Monaco è una pista che favorisce chi prende rischi, e la difficoltà sta nel fare quelli giusti e avere sicurezza: se si spinge troppo ma non si è convinti si finisce nel muro. In gara si dovrebbe essere più cauti, ma con la gente che attacca da dietro non si può più di tanto, perciò ero al limite in diversi momenti. Montecarlo è una bella prova".

Foto copertina x.com

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