Schumacher e Mercedes, il ritorno vero
Il mondiale 2010 si tinge di colori incredibilmente forti: Schumacher ritorna e sfida i suoi successori

23/12/2009 Tempo di lettura: 5 minuti
Stavolta è tutto vero. Non è più fanta-sport, semplicemente è realtà. Michael Schumacher sarà uno dei ventisei piloti che prenderanno parte al mondiale 2010, una stagione di rottura e al tempo stesso ricchissima di eccitanti sfide. Finisce il matrimonio con la Ferrari, in cui ha ricoperto ruoli che in fin dei conti poco gli si addicevano (a parte il ruolo di supervisore/collaudatore delle vetture stradali): come non ricordare quando, a inizio stagione, Michael si sporgeva dal muretto per verificare le condizioni meteo?
La voglia di correre non è mai cessata, la ricerca della competizione ha sempre fatto parte del suo DNA, di una natura dedita alla velocità, alla concentrazione, alla forza, alla capacità di interpretare alla perfezione il mezzo meccanico e trasformarlo in una propria appendice fisica, domata in ogni sua minima regolazione. Sembrava infatti quasi precoce quel ritiro a fine 2006, con quel mondiale perso per colpa di un motore esploso in Giappone e di altre odiose magagne meccaniche a San Paolo. No, Michael non poteva scrivere quel finale alla sua storia da leggendario pilota. Nonostante una chiusura col botto, con una disperata rimonta da leoni nell’ultima gara, il tedesco aveva appeso il casco al chiodo ed aveva deciso di smetterla con il suo grande amore, con la F1. Decisione che quasi non è sembrata sua, perché a 37 anni suonati aveva ancora meraviglie da far vedere in pista. Poi, quasi una consolazione, ha partecipato alle gare di kart, si è messo a correre in moto, ha rischiato parecchio con qualche caduta, è sempre stato alla ricerca di nuove sfide. E subito dopo il ritiro aveva pure ostentato sicurezza nel dire che non sarebbe tornato indietro, che una volta presa questa decisione non avrebbe cambiato idea…
Mai dire mai, Michael, e tu lo sai bene. Sul podio dei fantastici pluriridati F1 ci sono lui, Fangio e Prost. Rispettivamente sette (!), cinque e quattro titoli. E se nel 1997, nel 1998 e nel 2006 non ci fosse stato un epilogo per lui sportivamente tanto amaro (senza contare l’imprevisto della gamba rotta nell’estate 1999), avrebbe potuto superare di gran lunga il suo già pazzesco record di titoli collezionati. Ok, con i “se” e con i “ma” ecc. ecc.
Adesso è tornato. Poco prima di questo Natale Michael ha cancellato, appunto, ogni “se” ed ogni “ma” per rimettersi in gioco, per rientrare in corsa e mostrare altre delle sue meraviglie. Alla Ferrari davano per scontato che sarebbe rimasto sempre un uomo in rosso, o che comunque non avrebbe avuto altri sodalizi dopo l’avventura a Maranello. Sbagliato. Mai dare tutto per scontato, soprattutto se c’è un innarrestabile istinto da predatore, da guerriero, da felino a spingere le motivazioni di un pilota. I problemi al collo lamentati prima di (non) salire sulla F60 ad agosto? Roba vecchia, o meglio, lesioni guarite.
Il contratto firmato con Mercedes è un triennale. Ciò significa che Schumacher correrà su tutti i nuovi tracciati, nuovamente con gomme slick e con un unico carico di carburante (che modifica gradualmente il comportamento della monoposto) per tutto l’arco della gara, come vogliono i nuovi regolamenti. Se è vero che nel 2012 Roma avrà il suo gran premio all’Eur, lui potrebbe alzare la mano della presenza anche nella Capitale. Una sfida attraverso il tempo e lo spazio, mentre è appena iniziato il suo quinto decennio di vita. Una sfida giocata insieme alla Mercedes, la Casa tedesca che ha fatto sua la Brawn Gp ultra-vittoriosa di quest’anno, che ha sempre accarezzato con desiderio il sogno di avere Michael in squadra, che metterà in campo il meglio per conquistare un successo che è pura Storia. L’esperienza di questo grande campione, che non ha tradito la Ferrari (come invece dicono in molti), ma ha semplicemente cambiato direzione per essere se stesso, sarà preziosissima in una stagione dove gli schieramenti in pista offrono potenzialmente uno spettacolo forse senza pari: Fernando Alonso e Felipe Massa sulle Ferrari, Lewis Hamilton e il campione in carica Jenson Button sulle McLaren, Rosberg (tedesco di nazionalità) come compagno di team e Sebastian Vettel sulla Red Bull firmata Newey, sono ingredienti esplosivi per una delle stagioni più interessanti di sempre. Una lotta tra generazioni che solo fino a un anno fa non avremmo neanche potuto immaginare… Bentornato Michael!