Podio GP Australia
28/03/2010 Tempo di lettura: 4 minuti

Può sorridere davvero, Jenson Button. A distanza di un anno l’inglese campione del mondo si conferma sulla pista che nel 2009 rappresentò solo l’inizio della stagione per lui più importante, quella dell’iride. La sua McLaren, quella con il numero 1, ha vinto prima ancora di quella del compagno di squadra, consegnando a Jenson e ai suoi detrattori la certezza che l’anno scorso non si è trattato solo di una serie di fortunate coincidenze.

E’ bastata un po’ di pioggia, leggera e quasi inesistente, a rimescolare tutto e darci la tanto agognata possibilità di divertirci e scacciare quella noia che si era già insidiata nelle trame del primo appuntamento stagionale. Cosa fanno, poi, tre campioni del mondo alla prima curva? Fernando Alonso, partito male, nell’impostare traiettoria è entrato in lieve contatto con lo stesso Button, finendo in testacoda e danneggiando involontariamente l’ala anteriore di Schumacher. Un contatto che ha condizionato fortemente sia la gara dello spagnolo che quella del tedesco. Con risultati, però, assolutamente diversi. Il ferrarista è stato uno dei veri protagonisti di quest’edizione di Melbourne, autore di una rimonta molto bella e combattuta, corsa sicuramente col cuore e con quel pizzico di consapevole follia che i migliori spesso hanno. Sì, perché fare quasi tutta una gara con le medesime gomme è un bell’azzardo (soprattutto considerando il peso di queste monoposto).
E invece questa tattica, pur se non tecnicamente del tutto adeguata, ha dato i suoi frutti. Il contatto, a fine gara, tra i due inseguitori di Fernando è la prova che la fortuna aiuta davvero gli audaci. Grande Alonso nel resistere ad Hamilton e Webber, più prestanti grazie a gomme fresche. Grande anche per la fermezza con cui ha preso la decisione di non rientrare, nonostante il team volesse fare il contrario. E’ anche questo ciò che la Ferrari cercava nel fuoriclasse che ha ingaggiato.
Con lo spettro della pioggia incombente era facile fare confusione, proprio come sembrava aver fatto la McLaren dopo aver cambiato a inizio gara la tipologia di gomme sulla vettura di Jenson. Un cambiamento che nei primi giri è apparso precoce, ma che poi, alla lunga, si è rivelato vincente in quanto anticipatore della stessa mossa che poi gli altri hanno compiuto in massa qualche giro dopo. Straordinaria la prestazione di Robert Kubica, secondo con la Renault dopo una partenza bellissima, un po’ come quella di Massa, schizzato dalla quinta alla seconda posizione ma poi probabile vittima di un calo di rendimento per motivi tecnici. Motivi tecnici che hanno tolto la concretissima possibilità di vittoria a Sebastian Vettel, vittima di problemi in frenata e terminato sulla ghiaia immeritatamente. Si ripete un po’ la situazione dello scorso inizio di campionato, quando la carente affidabilità Red Bull si tradusse in una mancata vittoria nel mondiale nella seconda parte di stagione. I punti (sia persi che guadagnati) alla fine pesano sempre.
Fernando Alonso resta quindi in testa al campionato Piloti, con quattro lunghezze di vantaggio su Felipe Massa (per lui due podi in altrettante gare) e sei su Jenson Button. In testa alla corsa per il titolo riservato ai Costruttori ci sono quindi Ferrari (70 punti) e McLaren (54). Tra una settimana si corre di nuovo, stavolta in Malesia, per un terzo appuntamento stagionale molto probabilmente sotto la pioggia torrenziale tipica di quelle aree. Considerando che il gran premio partirà ad un orario locale più tardivo rispetto al solito, ci auguriamo che non si verifichi la stessa paradossale e imbarazzante situazione di un anno fa…

Tutte le news, le foto, il meteo, gli orari delle sessioni ed i tempi del Gran Premio d'Australia 2010