Ferrari, la polemicuccia ti conviene

Il primo ragionamento, anche se non certo primo per importanza, è che non possiamo stare a preoccuparci anche di quello che scrive "Marca", o la stampa iberica in generale. Sappiamo, a prescindere, che darebbero ragione a Sainz anche se passasse sopra a Leclerc con un trattore. Trovavano il modo di farlo già durante lo scorso Mondiale, figuratevi dopo l'annuncio di Hamilton.

Nella fattispecie, per quanto riguarda la bagarre - molto malinconica - tra i due ferraristi a Montmeló, al di là delle fumose consegne iniziali da parte del muretto, non ci sembra che lo spagnolo abbia commesso chissà cosa nei confronti del monegasco, che in quel momento aveva effettivamente un ritmo pessimo. Entrambi avrebbero potuto gestire meglio le traiettorie, questo sì. E Leclerc frena quasi oltre il limite, questo pure.
La questione è un'altra, fondamentalmente: l'impressione sempre più netta che entrambi, ma soprattutto Sainz, mettano un surplus di agonismo quando devono battagliare tra di loro, mentre nei duelli individuali contro altre monoposto, nel frattempo cresciute rispetto alla Ferrari, non contendano all'avversario l'ultimo millimetro in staccata, per così dire.

In tutta questa questione - ricordando ai lettori che sin dallo scorso inverno noi abbiamo scritto che prima o poi il bubbone sarebbe esploso - da ieri si parla della lite in casa e non delle crepe ai muri della casa. Tradotto: il figlio d'arte e il predestinato con i loro scazzi occupano il centro della scena e scomodano le nostre opinioni; molto meno tempo c'è per parlare di quanto competitiva sia stata la monoposto a Barcellona, della scelta penalizzante sulle gomme, della funzionalità degli aggiornamenti.

Buttiamo là, in chiusura, un dubbio maliziosetto: Ferrari, non è che se i due litigano in questo momento conviene, così si parla meno della macchina?

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