La Formula Uno torna in pista, a Spa, per il gran premio del Belgio, storico appuntamento di questa categoria, con ogni probabilità la pista più bella dell'intero mondiale, la più completa e sicuramente una delle più affascinanti. Eravamo rimasti, subito dopo l'Hungaroring, con ben cinque piloti nell'arco di una ventina di punti. Adesso la sfida è ripartita, un suo nuovo atto verrà scritto domani e le qualifiche hanno dato i primi responsi.
Ad essere protagonista, oggi, è stata soprattutto la pioggia, che ha capricciosamente rimescolato le carte in tavola rendendo la vita non facile in particolar modo a qualche pilota (vedi Alonso). Da questo clima di incertezze è uscito senza alcuna difficoltà Mark Webber, ancora una volta chirurgico e veloce, coadiuvato dalla solita fantastica Red Bull, che funziona ovunque e al momento giusto. Giro secco e pole, senza troppi giri di parole (e soprattutto senza troppi giri in pista...), con la consapevolezza che domani potrà mettere a segno un importante successo nell'ottica del campionato.
La stessa ottica avrebbe dovuto averla la Ferrari, che con Alonso ha gettato al vento un'occasione perfetta per lottare con i primi. Occasione che, ad esempio, la McLaren ha colto senza alcun errore, riuscendo a portare molto avanti le sue vetture su una pista che avrebbe potuto rivelarsi più complessa per la monoposto. La Ferrari, ancora una volta, è andata in tilt per via della pioggia. La pista si è bagnata in più momenti nel corso delle qualifiche. L'ultima parte del Q3 era fortemente candidata a svolgersi sotto l'acqua, un dato che il team in rosso avrebbe dovuto tenere pesantemente in considerazione. Invece Fernando, complice l'ennesima sfortuna (ma perchè succedono tutte a loro?), è rientrato alla fine delle qualifiche con gomme morbide mentre stava iniziando a scendere la temuta pioggia. Errori grossolani e cattiva sorte sembrerebbero dunque gli ingredienti di un risultato molto difficile per Alonso: il decimo posto in griglia, ultimo tra i qualificati del Q3.