Formula 1, 5 curiositĂ  che (forse) non sapevi
18/07/2024 07:15:00 Tempo di lettura: 6 minuti

Gli ultimi anni di Formula 1 sono stati dominati da Max Verstappen e Red Bull, che, da quando è terminata l’era Mercedes, segnata da sette titoli piloti e otto campionati costruttori in altrettanti anni, hanno iniziato a vincere dando inizio ad una nuova epoca del Circus. Impressionante, poi, la supremazia dimostrata dal duo nella stagione 2023, caratterizzata da ben 19 successi in 22 gare per l’olandese e 21 su 22 per il team. Mai nessuno come loro nella storia della massima competizione automobilistica, dove neanche i più grandi come Hamilton, Senna, Prost o Schumacher e le più importanti scuderie come Ferrari e McLaren sono riusciti pur ottenendo svariate vittorie e record.

Gli opinionisti che seguono statistiche e quote legate alle scommesse sulla Formula 1 difficilmente si immaginavano un rendimento simile da parte del team di Milton Keynes, che si è rivelato di gran lunga quello che aveva la macchina migliore. La concorrenza non è riuscita a stare dietro ai passi da gigante fatti negli ultimi anni dai rivali e il risultato è stato quindi una diretta conseguenza delle competenze messe in campo dagli ingegneri della squadra anglo-austriaca.

A Verstappen e Red Bull sono peraltro legati anche altri record che hanno segnato un altro passo in avanti della storia della Formula 1, sempre più tecnologica e all’avanguardia sotto tutti i punti di vista. Altri ancora, invece, appartengono a piloti e team insospettabili, o almeno non così facili da attribuire. Vediamone cinque.

Il pit stop più rapido

Negli ultimi anni, la Red Bull è stato il miglior team in ogni aspetto e ciò lo si evince non solo dai tempi sul giro e dalle vittorie di Verstappen, ma anche dal gran lavoro svolto dai meccanici ai box. In particolare, dal 2018 in poi, il premio per il pit stop più rapido è sempre stato assegnato alla scuderia di Milton-Keynes, avvalorando ulteriormente questa tesi. Tuttavia, nel 2023, le cose sono cambiate, con anche altri team che si sono contraddistinti in questo. La Ferrari, ad esempio, è migliorata molto, ma l’anno scorso la squadra che ha registrato il primato del pit stop più veloce è stata la McLaren, che per completare una sosta di Lando Norris in occasione del Gran Premio del Qatar ci hanno messo appena 1”80, battendo il precedente record della Red Bull di 1”82 che durava dal GP del Brasile del 2019.

La velocità più alta mai raggiunta in un Gran Premio

Le prime automobili mai realizzati nella storia dell’uomo viaggiavano ad appena 15 km/h al massimo. Eppure, già qualche decennio dopo, esistevano auto in grado di superare facilmente i 100 orari. Così, negli anni Venti, si ebbero i primi campionati mondiali di corse automobilistiche, con costruttori come Bugatti e Alfa Romeo che si contraddistinsero sin da subito nell’ambito. Poi, nell’immediato Dopoguerra, si arrivò alla Formula 1 attuale, con le vetture che iniziarono a superare la soglia dei 300 km/h. Arriviamo così ai tempi nostri, dove le monoposto sono in grado di raggiungere i 350 orari. Tuttavia, queste di oggi, non sono quelle più veloci, dal momento che il record per la velocità più alta mai raggiunta in un Gran Premio risale al 2016. Autore del primato il finlandese Valtteri Bottas, che con la sua Williams di allora raggiunse i 378 km/h. Il record precedente era di Juan Pablo Montoya, che, sempre con la Williams, all’epoca motorizzata BMW, toccò i 372,6 orari nel 2004 a Monza.

Il campione del mondo più giovane della storia

In Formula 1 ci sono stati diversi piloti precoci nelle loro vittorie e Max Verstappen è sicuramente tra questi. Infatti, il pilota di Hasselt non solo è il più giovane ad aver esordito nella massima serie (a 17 anni e 166 giorni nel 2015), ma è anche il più giovane ad aver vinto un Gran Premio (GP di Spagna 2016 all’età di 18 anni e 228 giorni). Tuttavia, l’olandese non è riuscito nell’intento di stabilire il primato per esser stato il più giovane a vincere un titolo iridato. Ci è riuscito solamente quando di anni ne aveva 24. Il record, pertanto, è ancora nelle mani di Sebastian Vettel, campione del mondo con la Red Bull nel 2010 a 23 anni, 4 mesi e 11 giorni).

Il pilota più veloce… a farsi multare

Curioso poi è un record che riguarda le multe. Negli anni, ne abbiamo viste diverse inflitte ai vari protagonisti del Mondiale per i più disparati motivi, ma stavolta ci concentriamo sul… tempo. In particolare, il pilota che ci ha messo meno a ricevere una multa dalla data del suo esordio è, nuovamente, Sebastian Vettel, che nel Gran Premio di Turchia del 2006 venne sanzionato per eccesso di velocità in pit-lane in uscita dai box, solamente sei secondi dopo l’inizio della sua avventura in Formula 1.

La pole con lo scarto minore

Negli anni, abbiamo assistito a numerose qualifiche spettacolari, con pole decise all’ultimo secondo. Quella più emozionante è stata forse quella del GP di Jerez del 1997, quando Schumacher e Villeneuve si giocavano il titolo iridato. I due avevano fatto registrare il miglior tempo, fermando il cronometro esattamente nello stesso punto: 1’21”072. A pochi minuti dal termine delle qualifiche, però, arrivò Frentzen, che eguagliò il loro tempo. Alla fine, la pole position andò al canadese, che aveva stabilito il miglior crono prima dei suoi due rivali (secondo Schumi e terzo Frentzen).