26/09/2010 Tempo di lettura: 4 minuti

Straordinario Alonso. Solo così si può disegnare questo nuovo, inatteso e meritatissimo successo dello spagnolo, consacrazione della volontà di lottare per il campionato del mondo e conquistarlo. Per la sua Ferrari è la quarta vittoria stagionale, la seconda consecutiva dopo il meraviglioso delirio di Monza, nel verde della Brianza, nel tempio della pura velocità. Un quarto sigillo, quindi, che porta Fernando a pari numero di vittorie con chi finora aveva vinto più di tutti, ovvero Mark Webber.

Ci sono comunque delle analogie tra questo gran premio, che alla fine non si è svolto sotto la temuta pioggia, e quello di Monza, corso due settimane fa: se lì era stato Button l’avversario a distanza ravvicinata, qui è stato Sebastian Vettel. Perché la Red Bull, nonostante tutto, non è rimasta certo a guardare. Dopo aver dominato le libere ha inaspettatamente scoperto una Ferrari precisa, veloce, difficile da superare. Ha fatto bene, Domenicali, a sottolineare che la vittoria è stata frutto della pole del sabato. Pole che, come due domeniche fa, Alonso ha rischiato di vanificare con una partenza non fulminea. Stavolta, però, le cose sono andate diversamente: lo spagnolo ha subito chiuso Vettel ed è passato per primo alla prima curva, costruendo così l’inizio di un grande successo. Ottimi di nuovo i meccanici Ferrari, rapidi e decisi; ottime le scelte tecniche, che hanno reso questa F10 la vettura da battere anche su questa pista. Una pista ostica, difficile, dove gli avversari potevano fare male e invece hanno incassato una sconfitta importante. Bravi due volte, quindi, in Ferrari. Perfetto Alonso, di nuovo freddo, concentrato, veloce, implacabile. Grazie alla giornata odierna la classifica sorride molto di più: Mark Webber, con il suo terzo posto al traguardo, è ancora leader con 202 punti. Fernando, però, è addirittura saltato in seconda posizione, a 191 punti, a sole undici lunghezze (meno di mezza vittoria) dall’australiano.
Grande assente e comprensibilmente deluso è stato Lewis Hamilton. L’inglese è uscito di gara ancora una volta, per via di un contatto violento con Mark Webber. I commissari hanno investigato su questa manovra, in cui Lewis è sembrato meno colpevole del pilota Red Bull, che ha colpito il posteriore della McLaren in un tentativo di sorpasso semi-riuscito da parte di Hamilton. Uno stop inutile, che brucia, che non costituisce un danno irreparabile ma rende difficile la risalita in cima alla classifica. Peccato, peccato davvero. Lewis, però, non è stato il solo: era da diverso tempo che non si contava un numero di ritirati così alto (una decina). Da menzionare anche lo spettacolo non indifferente offerto da Robert Kubica, autore di sorpassi da palpitazioni nel finale di gara. Alonso è così per la seconda volta vincitore su questo nuovo tracciato, in questo scenario così speciale. La Ferrari si riprende ciò che aveva perso due anni fa, quando si giocò un intero mondiale. Il cielo di Singapore, nonostante l’oscurità debolmente bucata dalle stelle, si tinge per la prima volta di rosso…

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