E' giunto finalmente un Gran Premio di grande importanza per le dimostrazioni di forza dei vari concorrenti e per la storia della Formula Uno in generale: si ritorna all'ausilio dell'elettronica, che ormai da un bel po' di tempo non si vedeva nella massima categoria automobilistica.
Ma a parte questa notevole novità, va tenuto in considerazione un altro fatto: la grinta e la velocità della Williams. Abbiamo assistito, una decina di giorni fa, durante le feste di Pasqua, ad una vittoria esaltante e grandiosa di Ralf Schumacher, che, dopo una lenta ma costante maturazione, è esploso, dando una bella batosta alle McLaren e, soprattutto, alle Ferrari. Tutto ciò per la gioia indiscussa di chi riteneva che il duopolio fosse ormai troppo noioso (giustamente), anche se le vetture di Frank non avranno comunque vita facile, in quanto le avversarie non si lasceranno battere così facilmente.
Molto discusso è stato questo vero e proprio rientro dell'elettronica: moltissime persone si sono chieste se effettivamente il valore del pilota continuerà ad essere sempre lo stesso, oppure se verrà, per così dire, offuscato dalla presenza di tali sistemi di facilitazione di guida della monoposto.
I pareri sono, naturalmente, molti e divergenti, quindi non è per niente facile dedurre qualcosa di giusto dalle parole di chi è stato intervistato, anzi, tutt'altro.
Certamente è meglio dimenticare la classica immagine delle ruote fumanti o delle vetture che vanno facilmente in sovrasterzo di potenza durante un'uscita di curva, poiché è lì che tali aiuti giocano il loro ruolo fondamentale.
Ed è stata molto discussa, in quanto fonte di polemiche infinite, la valutazione che la FIA ha effettuato per far rientrare in scena questi sistemi di ausilio: siccome la Federazione si era resa conto che i sotterfugi e le scorciatoie adottate dalle scuderie di punta (ma non solo) rendevano le vetture in questione esenti da determinati vincoli regolamentari, ha proposto, e poi attuato, di legalizzare tutto, affinché ciò che prima era all'ombra adesso divenga una cosa chiara e pulita per tutti. Il che è molto corretto.
Sarebbe indubbiamente molto poco sportivo e particolarmente sleale vincere non grazie alle doti ed alle capacità vere e proprie del team, della vettura e dei piloti, ma per via di furberie e prese in giro nei confronti degli altri partecipanti e delle norme in vigore. Per quanto concerne le mie consuete previsioni, credo che la situazione sarà molto poco stabile in Spagna: ne vedremo delle belle per davvero. Il punto è infatti questo: alcune scuderie non si sono adattate bene come altre ai cambiamenti regolamentari di cui stiamo parlando, e ciò comporta una sorta di dislivello, che verrà comunque colmato, ma solo ed esclusivamente con il passare del tempo. Assisteremo ad una competizione che d'ora in avanti sembrerà robotizzata, oppure le cose continueranno a migliorare?
Di sicuro si può dire che da un po' di tempo a questa parte, le cose, dal punto di vista dello spettacolo in pista, sono concretamente cambiate: è molto più facile, ovvero capita molto più spesso, di vedere esaltanti duelli, che riescono a riportare tale sport all'origine del suo significato: la competizione pura.
Le posizioni della scorsa edizione
1- Mika Hakkinen (McLaren): 65 giri pari a 307,450 km in 1.33'55''390
2- David Coulthard (McLaren)
3- Rubens Barrichello (Ferrari)
4- Ralf Schumacher (Williams)
5- Michael Schumacher (Ferrari)
6- Heinz Harald Frentzen (Jordan)
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