Le vittorie di Schumacher con la Ferrari
09/11/2024 07:00:00 Tempo di lettura: 8 minuti

Quanti si sono divertiti, da bambini, a girare con un kart in pista? Ma quanti di loro hanno iniziato a farlo già all’età di soli quattro anni? E quanti poi sono diventati dei campioni di Formula 1?

Michael Schumacher l’ha fatto!

Il padre gestisce una pista di Kart a Kerpen (ora ridotta a una cittadina fantasma), in Germania, e il piccolo Michael ha così l’opportunità di imparare a guidare davvero presto, beneficiando di mezzi, pista e consigli sin dai quattro anni di età.

A quindici anni, grazie all’intervento di un imprenditore della zona, Schumacher partecipa a campionati ufficiali e, già nel 1988 (all’età di 19 anni), ha l’opportunità di passare alla guida di monoposto di livello superiore: Formula Ford, Formula König, Formula 3 e Campionato del mondo Sportprototipi.

 

Gli inizi in Formula 1 e la Benetton

Il debutto nella “massima serie” delle gare su pista, la Formula 1, arriva per Schumacher nel 1991 e per una fortuita coincidenza: Bertrand Gachot, pilota belga della Jordan, deve essere sostituito in tempi rapidissimi e Schumacher ha così l’occasione di mettersi in mostra. La gara per Schumi termina dopo qualche centinaio di metri a causa della rottura della frizione, ma il settimo posto alla griglia di partenza convince tutti: chiunque quel giorno avrebbe scommesso su di lui, proprio come oggi possono fare gli appassionati di F1 grazie ai bookmakers online stranieri. Flavio Briatore fa di più: trascina il tedesco immediatamente alla Benetton, a fianco di Nelson Piquet.

Il giovanissimo pilota tedesco, alla prima gara con la scuderia anglo italiana si piazza al quinto posto, davanti allo stesso Piquet.

Il Campionato del 1993 è importante, perché, da un lato, Schumacher affina la propria tecnica di guida, dall’altro, la scuderia apporta delle migliorie alla monoposto, grazie a motori Ford e a nuovi sistemi di controllo della trazione.

È, però, nel 1994 e nel 1995, ultimi due anni trascorsi alla scuderia Benetton, che il pilota tedesco vince i suoi primi due Campionati del mondo di Formula 1.

 

I primi anni alla Ferrari

L’anno successivo, Schumacher passa a Maranello, un sodalizio che durerà 10 anni e che frutterà al tedesco oltre 300 milioni di Euro. Lo sbarco del Kaiser in Ferrari arriva in una fase storica che per la Rossa non può essere più difficile: il Mondiale piloti manca dal 1979, quello costruttori dal 1983. La vettura non è competitiva e la differenza con la Williams di Hill è notevole: il ferrarista cerca di sopperire con la propria tecnica all’insufficienza meccanica della vettura, ma ciò che ottiene sono tre primi posti in Spagna, Belgio e Monza (oltre a cinque piazzamenti a podio) e un terzo posto complessivo nel Campionato.

Il 1997 potrebbe essere l’anno di migliori risultati, considerate le migliorie apportate alla Ferrari e la conseguente riduzione del divario rispetto alle Williams. Anzi, alla partenza a Jerez de la Frontera, Schumacher ha un punto di vantaggio su Villeneuve e quindi il titolo sembra a portata di mano.

Al 47° giro, tuttavia, quando il canadese sembra sul punto di superare la Ferrari in vantaggio fino a quel momento, Schumacher con una mossa scorretta tampona l’auto dell’avversario, subendo però la peggio e costringendosi al ritiro. Non è tutto: la FIA giudica la manovra condannabile e ritira al tedesco il secondo posto nella graduatoria finale piloti.

Il Campionato del 1998 è caratterizzato dallo scontro tra McLaren e Ferrari, vinto dal team britannico proprio all’ultimo Gran Premio, quello di Suzuka: la casa di Maranello inizia con una serie di sconfitte brucianti, Schumacher si rende protagonista di una grande rincorsa e all’ultima gara ha solo 4 punti da recuperare. Lo spegnimento del motore prima e lo scoppio di una gomma poi decretano però la vittoria definitiva di Häkkinen.

Nel 1999, un incidente in cui il pilota si frattura la gamba destra costringe Schumacher al ritiro fino alla penultima gara: il Mondiale, per lui, si conclude con un quinto posto piloti, ma un primo posto nella classifica costruttori per la Ferrari.

 

I cinque mondiali di Schumacher con Ferrari

I cinque mondiali che vanno dal 2000 al 2004 segnano il dominio assoluto di Ferrari e Schumacher: il record di cinque Campionati del mondo consecutivi con la stessa scuderia non è ancora stato eguagliato!

Nel 2000, Schumacher parte immediatamente alla grande, tanto che dopo otto gare il suo vantaggio sul secondo classificato è di 22 punti; tre ritiri consecutivi, però, consentono ad Häkkinen di sorpassare il tedesco in classifica. La rimonta di Schumacher inizia con il Gran Premio d’Italia e si conclude con una gara d’anticipo sulla fine del Campionato: a Suzuka il titolo piloti torna alla Ferrari dopo 21 anni, mentre in Malesia arriva il bis del titolo costruttori.

Nel Campionato del 2001, non c’è storia: Häkkinen è ad un passo dal ritiro dalla Formula 1, mentre il secondo pilota McLaren, Coulthard, non è all’altezza della situazione. Schumacher vince con quattro Gran Premi di anticipo e con 58 punti di vantaggio sul secondo classificato.

La stagione successiva è ancor più eclatante: Schumacher su Ferrari arriva sempre sul podio (una sola volta terzo, in Malesia) e il Mondiale 2002 è suo con sei gare d’anticipo.

Lo strapotere della Ferrari, arrivata al terzo Mondiale consecutivo, non può non suscitare i malumori della FIA, che stabilisce nuove regole, come il divieto degli ordini di scuderia, l’ampliamento della zona punti alle prime otto posizioni e l’assottigliamento della differenza tra primo e secondo classificato a soli due punti.

Dopo solo tre gare del Mondiale 2003, Schumacher è sotto di 16 punti rispetto al rivale Coulthard, ma a partire da Imola inizia la rimonta: dapprima con la “vecchia” F2002, poi con la nuovissima F2003GA, poi, ancora, con l’abbinata Ferrari-Bridgestone, in una fase del Mondiale in cui le nuove forniture Michelin, per ovviare alle irregolarità riscontrate dalla FIA, penalizzeranno su pista McLaren e Williams. A Suzuka, a Schumacher basta l’ottavo posto per laurearsi Campione del Mondo per la quarta volta.

L’ultima grande stagione del tedesco è quella del 2004: un campionato trascorso sempre alla guida della classifica, vinto con quattro giornate di anticipo, 13 primi posti su 18 gare e diversi record infranti, tra cui giri veloci, podi, punti e km al comando delle gare.