Un’altra attesissima gara è alle porte: il Gran Premio di Montecarlo. Si corre dunque su un tracciato leggendario, e, secondo un’osservazione dell’ingegner Mauro Forghieri, correre con una F1 su tale pista è come correre in casa con la bicicletta; effettivamente il paragone calza a pennello, se si considera che si tratta di una competizione stressantissima. I piloti dovranno stare molto attenti a quello che fanno: un minimo errore può costare un intero fine settimana di lavoro andato a farsi benedire. Perché? E’ molto semplice: bisogna evitare molte parti del circuito, che, non soltanto sono scivolosissime, e quindi pericolose, ma sono anche accompagnate dai famosi tombini, che complicano il tutto, in quanto sono potenziali “distruttori” di pneumatici. Per non parlare di un'altra difficoltà, che sicuramente creerà non pochi problemi a chi è entrato quest’anno nella massima categoria automobilistica: la vicinanza delle barriere di protezione con le vetture. Tale problema si può risolvere (ed in certi casi neanche in questo modo) stando molto attenti e descrivendo traiettorie particolarmente pulite, anche se ciò si potrebbe rivelare difficile nel momento in cui si sta lottando con un avversario che sta attaccato agli scarichi, oppure al quale si sta attaccati. Conterà molto l’esperienza che ogni pilota “maturo” (trad. M. Schumacher, Hakkinen, Alesi, Irvine, Barrichello, Panis e qualche altro) saprà mettere in campo. Ma non si deve sottovalutare la capacità di adattamento che giovani come Raikkonen e Alonso hanno saputo dimostrare in queste prime sei gare della stagione. Vedremo quindi una lotta abbastanza dura, condotta tra i grattacieli del Principato, con i balconi dei suoi fortunati cittadini, che tifano direttamente da casa, e sentono il rombo dei dieci cilindri invadere l’aria delle proprie abitazioni. Ho detto “lotta dura” in quanto, naturalmente, si è capito che il tedesco della Ferrari e Coulthard saranno i principali combattenti che scenderanno in campo…anzi, in pista, per avvicinarsi ad un titolo che, ovviamente, è ancora lontano. Le vetture gommate Michelin non saranno particolarmente competitive, poiché, anche se la casa francese ha già gareggiato (tanti anni fa) sulle stradine di Montecarlo, non ha le conoscenze che servono attualmente per essere al top in un weekend così massacrante, e per i drivers, e per i team. La Ferrari ha molte possibilità di farcela, nonostante sia sorto il preoccupante problema del serbatoio troppo poco capiente, che può significare (v. Spagna ed Austria) totale assenza di elasticità dal punto di vista delle tattiche nei box, ovvero i pit-stop. Ciò può voler dire grossi problemi nel superare le monoposto avversarie in pit-lane, cosa che, fino a poco tempo fa, la squadra in Rosso sapeva fare quasi meglio di tutto il resto, dimostrando particolare maturità. Infatti la McLaren sarà avvantaggiata proprio perché le Ferrari potrebbero anche rientrare prima, come accaduto a Barcellona e Zeltweg. Le Williams saranno anch’esse competitive, nonostante le piccola incognita delle coperture francesi; le Jordan riusciranno a dare il meglio e ad ottenere buoni risultati; la Sauber è in continua crescita, soprattutto dal punto di vista del suo piatto forte: i piloti, che si sono rivelati capaci di progredire e divenire sempre più veloci, in modo particolare Raikkonen, la grande sorpresa di quest’anno, sul versante debuttanti. La Jaguar, la Prost (nonostante i motori Ferrari) e la Benetton (soprattutto) continuano ad essere in crisi, in quanto possono sperare solo nelle sventure altrui per ottenere punti iridati. La Minardi è un po’ lenta e non credo riuscirà a fare molto su tale circuito, a differenza dell’Arrows, che, con un motivatissimo Verstappen, sta andando benino da un po’ di tempo a questa parte. Importante novità di questa gara è che probabilmente il launch control non verrà utilizzato da parecchi, onde evitare eventuali partenze mancate, che, nelle strette vie di Monaco, potrebbero trasformarsi in eventi catastrofici per i piloti.
Le posizioni della scorsa edizione
1- David Coulthard (McLaren), 78 giri, pari a 262,860 km, in 1.49’28’’213
2- Rubens Barrichello (Ferrari)
3- Giancarlo Fisichella (Benetton)
4- Eddie Irvine (Jaguar)
5- Mika Salo (Sauber)
6- Mika Hakkinen (McLaren)
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