Sono mesi che piovono critiche sul carattere di Lando Norris. Per la prima volta il britannico si trova nella condizione di lottare per un Mondiale, ma spesso mostra delle fragilità. Viene etichettato come debole, troppo buono e incerto, anche con speculazioni di cattivo gusto sulla sua salute mentale, mentre un vincitore dovrebbe essere cattivo, un cannibale, un duro (sebbene quando uno si comporta così arrivano lo stesso commenti negativi, quindi non si possono mai accontentare tutti).
All'alba di questa stagione, il pilota della McLaren ha esplicitamente ammesso di voler vincere con correttezza, lanciando velatamente una frecciatina a Max Verstappen. Secondo Damon Hill, però, Norris dovrà fare le spalle grosse, anche di fronte alle papaya rules: "Prima o poi dovrà mettere davanti le sue necessità, perchè la carriera non dura in eterno. A volte le squadre mancano di rispetto verso i piloti per questo, non possono chiedere loro di mettere i loro sogni in secondo piano per un progetto a lungo termine. A un team non dovrebbe nemmeno importare chi vince, tanto il loro nome finisce sul trofeo allo stesso modo".
La condizione dei piloti, però, ora è abbastanza diversa, non possono più fare la voce grossa. E il motivo è prettamente economico. "Adesso però tutti i soldi sono legati al Mondiale Costuttori, quindi le squadre non guardano molto chi guida per loro. In passato, se un pilota era scontento poteva mollare tutto a metà stagione e andare altrove, e la squadra lo avrebbe fermato. Si dovrebbero dividere di nuovo le due cose", ha aggiunto ancora Hill.
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