"Well done Charles", "Thank you Brian". È il trentottesimo giro quando Charles Leclerc passa George Russell conquistando la terza posizione del Gran Premio dell'Arabia Saudita. Una volta completato il sorpasso, Brian Bozzi, il suo ingegnere di pista, si apre in radio per fargli i complimenti e dargli la carica. Lo vuole spingere, quasi a potergli trasmettere della velocità in più, oltre a quella che il monegasco sta magicamente estraendo dalla SF-25.
Una magia, o meglio, puro talento. Di quelli che, una volta saliti in macchina, riescono a tirare fuori sempre qualcosa in più. Ad abbassare di un centesimo il tempo sul giro. A mantenere sotto controllo l'usura delle gomme, quasi dovessero durare per sempre.
Oggi Charles ha fatto un capolavoro. Lo ha fatto lui con la sua guida in pista. Lo ha fatto la squadra, dandogli il giusto supporto. Il team radio di Brian Bozzi lo dimostra: è l'espressione più pura di un rapporto che col tempo è diventato sempre più profondo. Un rapporto di fiducia e rispetto per quel ragazzo che, in questi sette anni, ha sempre dato tutto per quello stemma giallo cucito sul petto. Per quel Cavallino Rampante che ha scelto da bambino e che, a sua volta, lo ha scelto.

Un rapporto che va oltre la pista e risiede nel cuore. E questo si vede, in ogni piccola azione: ogni dichiarazione, ogni sorpasso, ogni tentativo di estrarre il massimo. Per un pilota che spinge la macchina sempre un passo più in là, sempre più forte. Che ogni volta che scende in pista accenda qualcosa e fa battere il cuore.
Il terzo posto di oggi è, ancora una volta, una dichiarazione. D'amore, d'intenti, di pancia e di cuore. Perché quando Leclerc guida la Rossa, non è solo velocità: è passione che prende forma. Emozione pura che ti cattura, curva dopo curva.
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