Liam Lawson retrocesso da Red Bull: talento sotto pressione o scelta affrettata?
23/07/2025 16:30:00 Tempo di lettura: 2 minuti

La parabola di Liam Lawson in Red Bull è stata rapida e piena di risvolti controversi. Dopo un inverno ricco di aspettative, il giovane pilota neozelandese ha fatto squadra con Max Verstappen all'inizio della stagione 2025. Tuttavia, il sogno si è spezzato dopo solo due gare. Con zero punti raccolti tra Melbourne e Shanghai, un distacco enorme d compagno e una pressione che, stando a Christian Horner, lo avrebbe sopraffatto, la decisione è arrivata in modo netto: retrocessione immediata alla Racing Bulls e promozione di Yuki Tsunoda.

Ma Lawson non ci sta. In una recente intervista, ha respinto con decisione le voci su una presunta crisi di fiducia:

“È stato detto che la mia autostima ha subito un colpo, ma è completamente falso. Mi sono sentito come sempre. Due gare su piste nuove non bastano per giudicare.”

Il pilota classe 2002 ha sottolineato come il passaggio alla Red Bull sia stato troppo affrettato, senza test adeguati né tempo per adattarsi. Eppure, nonostante il colpo, ha continuato a lavorare in silenzio, concentrandosi sul miglioramento e sull’apprendimento della nuova vettura 

“Avevo bisogno di tempo, ma non mi è stato concesso. Non ho mai smesso di credere in me stesso.”

Da quando è tornato alla Racing Bulls, Lawson ha ritrovato il ritmo: il sesto posto in Austria è stato il suo miglior risultato in carriera e gli ha permesso di superare Tsunoda in classifica. Un segnale chiaro: il talento c’è, e non è stato scalfito.

Anche Christian Horner, ha ammesso che la Red Bull ha chiesto troppo, e troppo in fretta al giovane pilota. Sia Pierre Gasly che Alex Albon hanno subito un trattamento simile ma il test era  "durato" metà stagione e non due gare. Lawson vuole che il breve periodo in Red Bull lo definisca. La sua determinazione è intatta, e il messaggio è chiaro: ogni gara sarà una rivincita.

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